Cronache

La tabaccaia rovinata dai ladri: "Da 6 giorni dormo in negozio"

L'appello a Salvini: "Vengono tutti dall'Est Europa. Sono bestie in grado di fare un disastro in 5 minuti"

La tabaccaia rovinata dai ladri: "Da 6 giorni dormo in negozio"

"Sono sola, a 61 anni, contro bestie in grado di fare un disastro in meno di cinque minuti". Rosanna Sapori da 9 anni è la titolare di una tabaccheria a Zanica, in provincia di Bergamo, un'attività che per 8 anni non le ha mai dato problemi e che, dal 31 agosto scorso le sta rovinando la vita, bersaglio di una banda che lei giura essere di uomini dell'Est Europa. Piange mentre racconta all'Adnkronos l'ennesimo furto pesantissimo subito lunedì scorso. L'ultimo di una lunga serie. "Sono sei notti che dormo sul pavimento per evitare che tornino a rubarmi la mia attività, i miei sacrifici. Nemmeno il cane porto con me, per paura che me lo ammazzino". (GUARDA IL VIDEO)

Rosanna racconta il suo calvario, vittima di gente senza pietà "che ruba furgoni per usarli come arieti e distruggere saracinesca, porta blindata, perfino muri di cemento armato infischiandosene di antifurti e fumogeni, di carabinieri e poliziotti sempre troppo pochi per fermarli".

Esausta, la tabaccaia ha scritto al ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Per due volte in undici mesi mi hanno sfondato saracinesca, porta blindata, vetri, perfino il muro condominiale usando un furgone. Questa gente ti toglie il sonno, la voglia di andare in vacanza".

La donna ricorda poi che il più delle volte le assicurazioni non pagano i danni perché troppo ingenti rispetto al furto e poi lancia un appello a Salvini: "I suoi fari sono puntati su Lampedusa, sulle navi e le capitane che portano qualche cinquantina di neri. La sua attenzione, forse perché paga di più, è tutta per il mare. La nostra categoria è abbandonata, indifesa, super tartassata da imposte e fatture elettroniche e scontrini. Tutti i giorni siamo alla mercé di banditi che fanno irruzione per una rapina".

Ma Rosanna non è la sola a dormire nel suo negozio per proteggere la sua attività. Franco Birolo, ex tabaccaio di Civè, in provincia di Padova, il 26 aprile 2012 uccise un uomo che provò a derubarlo nel suo negozio. "Ci si vede costretti, io facevo la stessa cosa", ha affermato Birolo commentando la vicenda della 61enne del bergamasco.

"Io avevo un appartamento sopra la tabaccheria", ha continuato, "ma evitavo di uscire per lunghi periodi di tempo perché il rischio era quello di tornare e trovare tutto svaligiato".

Commenti