Cronache

"Pietre nel cadavere di Gioele...". Dettaglio rivela cosa è successo

Quanto scoperto potrebbe aiutare a capire dove il bambino è morto. Si continuano a cercare altri resti del bambino sulla montagna di Caronia

"Pietre nel cadavere di Gioele...". Dettaglio rivela cosa è successo

La Tac eseguita al Policlinico di Messina ha evidenziato alcune pietruzze nel corpo del piccolo Gioele. L’autopsia è ancora in corso. Quanto scoperto potrebbe aiutare gli inquirenti a stabilire il luogo dove il bimbo è deceduto e l’ora della morte. Daniela Sapienza, medico legale della task force di esperti che prenderanno parte all’autopsia, ha spiegato che la Tac è stata utile "per correlare il soggetto all'età anagrafica, sesso, e quanto utile per fare i rilievi antropologici". Si andrà poi a vedere se sui resti vi sono segni di lesività macroscopica e infine si cercherà di determinare il momento della morte.

Ad attendere i risultati dell’esame autoptico ci sono i legali e i familiari di Viviana Parisi e di Gioele Mondello: il papà Daniele, il nonno Letterio e una zia. Alcuni resti del bambino sono stati rinvenuti il 18 agosto nella boscaglia di Caronia, poco lontano dal luogo in cui era stato trovato, l’8 agosto, anche il corpo della mamma Viviana. La dj 43enne si è probabilmente lanciata nel vuoto da un traliccio. Sul suo corpo sono state riscontrate alcune lesioni alla colonna vertebrale, riconducibile appunto a una caduta dall’alto. Ancora però non vi è nulla di certo, solo con gli esami istopatologici verrà fugato ogni dubbio.

Pietruzze nel corpo del bimbo e tracce biologiche nell'auto

Oltre a Daniela Speranza, della task force di esperti fanno parte anche Elvira Ventura Spagnolo, medico legale dell'Università di Messina, l’entomologo Stefano Vanin, e gli zoologi dell’istituto “Aleandri” Rosario Fico e Rita Lorenzini. A completare il team di lavoro, la geologa Roberta Somma. In giornata verranno effettuati anche altri esami nel laboratorio di Biologia del Gabinetto regionale di polizia scientifica di Palermo. Sotto la lente saranno sei tracce trovate nell’auto di Viviana, una Opel Corsa. Si tratta con ogni probabilità di tracce biologiche appartenenti al figlio, il quale potrebbe essersi ferito durante l’incidente stradale avvenuto il giorno della scomparsa nella galleria dell’autostrada A20 Messina-Palermo. Il bambino potrebbe essere morto poco dopo a causa dei traumi riportati nell’impatto contro il furgoncino. In preda alla disperazione, la mamma Viviana potrebbe aver deciso di togliersi la vita lanciandosi nel vuoto. Gli inquirenti hanno comunque sottolineato che al momento nessuna pista viene tralasciata.

Altri resti di Gioele devono essere ritrovati

Secondo quanto emerso nei giorni scorsi, Gioele era seduto sul sedile posteriore ma il seggiolino non era stato agganciato allo schienale nel modo corretto. L’avvocato Nicodemo Gentile, che con il collega Antonio Cozza, assiste il papà della dj, ha tenuto a precisare che “sono ancora tanti gli elementi che vanno chiariti, la scienza darà un contributo importante”. Continuano i sopralluoghi nei boschi di Caronia, l’ultimo ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri. Con gli esperti anche il padre di Viviana, Luigino Parisi, che ha ribadito che è certo vi sia stata “un’evidente superficialità nelle ricerche”, idea condivisa anche dal genero che ha presentato un esposto alla procura chiedendo di indagare. Il legale Pietro Venuti ha spiegato che altri resti del piccolo Gioele devono ancora essere ritrovati e che i sopralluoghi proseguiranno. Il luogo da scandagliare non è facile da percorrere.

"Ieri, abbiamo fatto un nuovo sopralluogo con il magistrato e i consulenti, fino a tarda sera, per comprendere se era possibile fare un percorso da una parte all'altra della collina, dove sono stati ritrovati i corpi" ha reso noto Venuti.

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