Cronache

Taranto, medico aggredito con pistola giocattolo

L'episodio nella guardia medica di Statte, centro della provincia. L'uomo chiedeva farmaci

Taranto, medico aggredito con pistola giocattolo

Un giovane medico è stato aggredito a Statte in provincia di Taranto. L'episodio è avvenuto all'interno degli uffici della guardia medica del Comune pugliese.

La vittima è una donna di 27 anni che esercitava il turno nella struttura di soccorso e si è trovata di fronte l'aggressore un uomo di 53 anni, in possesso di un'arma da fuoco che ha mostrato e che si è scoperto poi essere un giocattolo.

L'uomo è stato arrestato dai carabinieri ai quali si è rivolto il personale della guardia medica. Ora è sottoposto agli arresti domiciliari. Voleva che il medico gli prescrivesse alcuni farmaci specifici, ma la giovane donna si è rifiutata di farlo. A quel punto sono iniziate le minacce. Secondo una ricostruzione dei fatti, l'uomo si è alzato la maglia che indossava mostrando, così, il manico della pistola. Dopo questo gesto l'uomo è andato via ma la dottoressa ha chiamato le forze dell'ordine.

“Ci risiamo – dichiara lo Snami di Taranto, il Sindacato nazionale autonomo medici italiani – questo è l’episodio più eclatante di un clima teso con aria irrespirabile che vi è in tutti gli ambienti della sanità pubblica. La chiusura dei Pronto Soccorso, il “cosiddetto” piano di riordino ospedaliero, la crisi economica, la burocratizzazione e l’aspetto ragionieristico della professione medica rendono il rapporto medico-paziente non più basato sulla fiducia, ma sul conflitto sociale".

"Non vogliamo sedi di Guardia Medica militarizzate, ma sicuramente più tutelate e tranquille. La continuità assistenziale (ex guardia medica) resta l’ ultimo presidio sanitario totalmente gratuito che assicura assistenza medica tutte le notti e i giorni prefestivi e festivi. Afferiscono le fasce più deboli della popolazione: anziani, cronici, disoccupati, e senza fissa dimora. Siamo vicini al collega - prosegue la nota Snami - e chiediamo alle istituzioni massima attenzione per non sottovalutare l’ accaduto ed opportuni provvedimenti a salvaguardia degli operatori sanitari e dei pazienti.”

Allo stesso modo, lo Smi, il sindacato medici italiani, fa appello ai ministri Lorenzin e Minniti: “Non possiamo aspettare che ci scappi il morto.

Serve un tavolo urgente, una vertenza nazionale per la messa in sicurezza, in tutta Italia, dei medici che operano nel Servizio sanitario nazionale”.

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