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Taranto come Napoli: il Pd viene commissariato

Dopo la mossa di Renzi nel capoluogo campano, il nuovo segretario pugliese, Lavarra, adotta la stessa misura. Il partito scricchiola. Stop alle alleanze trasversali

Taranto come Napoli: il Pd viene commissariato

La sconfitta alle amministrative brucia tutti i sogni democratici di egemonia in Puglia. Particolarmente a Taranto. “In considerazione dei risultati deludenti ottenuti dal Partito Democratico nella provincia di Taranto, laddove nessun candidato del partito o comunque supportato dal Pd ha raggiunto quantomeno l’obiettivo minimo del ballottaggio, e alla luce della caduta di due amministrazioni importanti per il territorio ionico, come Martina e Palagiano, non certo dovuta a una cattiva gestione amministrativa, procedo formalmente al commissariamento della federazione provinciale e nei prossimi due giorni valuterò assieme agli iscritti e militanti di Taranto, le iniziative da intraprendere per restituire al partito tarantino lo smalto perduto”. Parole forti quelle del neo segretario regionale del Pd, Marco Lavarra.

Un flop clamoroso, dicevamo, quello delle elezioni amministrative del 5 giugno anche in Puglia. E se a Napoli il Partito democratico piange, nella provincia di Taranto non ride. A maggior ragione per la complessità delle emergenze economiche e sociali. Dalla disoccupazione, al crescente incremento della delinquenza, all’accoglienza degli immigrati, alla malavita imperante. La proposta del Pd non convince. Il primo turno delle elezioni amministrative delinea un panorama politico cambiato. Quello democratico non è più il partito in cui si identificavano gli elettori del centrosinistra.

Lavarra ha sottolineato, che nei prossimi due giorni valuterà "assieme agli iscritti e militanti di Taranto, le iniziative da intraprendere per restituire al partito tarantino lo smalto perduto". E intanto invita "gli elettori del Pd, gli iscritti e i militanti a schierarsi apertamente e a sostenere con ogni forza i candidati del centrosinistra che tra dodici giorni affronteranno la sfida decisiva del ballottaggio".

Un appello alla coerenza per dimenticare trasversalismi e accordi discutibili. Basteranno? O gli “inciuci” saranno solo nascosti sotto il tappeto?

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