Cronache

Taranto, violentava i suoi figli insieme al compagno e un amico: arrestati la mamma e i due uomini

Le vittime sono quattro fratelli che oggi hanno 14, 12, 9 e 6 anni. Il più piccolo avrebbe subito abusi quando aveva 3 anni

Taranto, violentava i suoi figli insieme al compagno e un amico: arrestati la mamma e i due uomini

Per anni avrebbe violentato i figli minori con il suo compagno e un amico di famiglia. La mamma delle vittime e i due uomini, residenti in provincia di Taranto, sono stati arrestati da agenti della squadra mobile, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Giuseppe Tommasino su richiesta del sostituto procuratore Francesco Ciardo. I tre sono accusati di violenza sessuale continuata in concorso e maltrattamenti. Le vittime sono minori con disabilità intellettiva che hanno 14, 12, 9 e 6 anni. Il più piccolo avrebbe subito abusi quando aveva 3 anni.

I fatti sono stati appresi attraverso le confidenze ricevute da due dei minori, dopo essere stati affidati ad una casa famiglia. Sempre loro avevano già riferito che uguale sorte era toccata pure agli altri due fratelli che oggi hanno dodici e sei anni. L'indagine, che ha previsto fra le altre cose l'ascolto protetto dei minori, col contributo di un consulente esperto in psicologia dell'infanzia, ha consentito ai poliziotti di accertare gli abusi subiti da tutti e quattro i minori.

I reati venivano consumati nell'abitazione in cui i fratelli vivevano con la mamma e il compagno e, a volte, nella casa di campagna dell'altro indagato. Alla coppia viene altresì contestato il reato di maltrattamenti, avendo costretto i minori in un contesto di assoluto degrado, abbandonandoli all'interno dell'abitazione, impedendo loro di frequentare la scuola dell'obbligo, non assicurando loro l'alimentazione quotidiana e la minima igiene personale.

L'azione tempestiva della procura della Repubblica e del Gip del tribunale di Taranto, in collaborazione con il tribunale per i Minorenni di Taranto, ha consentito di impedire il protrarsi dei reati già consumati in danno delle quattro vittime, nonché la concreta possibilità che le stesse condotte potessero vedere vittime altri minori.

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