Cronache

Terrorismo, cinque jihadisti indagati in Veneto

Secondo gli inquirenti non sarebbero terroristi ma fiancheggiatori. Il centro di reclutamente è Padova. SOSTIENI IL REPORTAGE sui cristiani perseguitati

Terrorismo, cinque jihadisti indagati in Veneto

Cresce la preoccupazione per i legami tra la Siria e alcuni potenziali jihadisti residenti in Italia. Come scrive il Corriere Veneto sono almeno trenta i sospetti che il Ros e la Digos stanno tenendo sotto controllo perché ritenuti vicini (o troppo vicini) al fondamentalismo islamico. Nei giorni scorsi il ministro degli Interni Angelino Alfano aveva lanciato l'allarme. Ora arriva la conferma: sarebbero almeno cinque le persone iscritte nel registro degli indagati nell'ambito di un’indagine che da diversi mesi, nel riserbo più assoluto, vede impegnata la procura distrettuale di Venezia competente per fatti di terrorismo.

Il reato ipotizzato è il 270bis, l’articolo del codice penale che punisce le associazioni eversive. Gli indagati sono stranieri, quasi tutti residenti in Veneto. Fra di loro figurano alcuni presunti reclutatorì, che per settimane - come risulta dalle indagini - hanno cercato di scovare aspiranti jihadisti da arruolare e inviare nei teatri di guerra, a cominciare dalla Siria. In tutto sarebbero una cinquantina gli italiani che hanno sposato la causa della jihad e che ora combatterebbero in Siria, in genere di origini arabe, ma anche slavi e africani.

Bocche rigorosamente cucite da parte degli investigatori. A rendere ancora più inquietante la storia è il fatto che le persone finite nel mirino dei carabinieri non sarebbero terroristi ma i loro fiancheggiatori.

A conferma del fatto che la rete di potenziali terroristi è più pericolosa e ramificata di quanto si possa immaginare.

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