Cronache

Terrorismo, ecco perché l'Italia è il vivaio dei jihadisti

Dopo gli attacchi di Parigi approvate in Europa e negli Stati Uniti misure speciali. In Italia no: il governo Renzi non ha ancora varato il dl anti terrorismo. Sostieni il reportage

Terrorismo, ecco perché l'Italia è il vivaio dei jihadisti

Paghiamo i riscatti, siamo deboli nel perseguitare i jihadisti che crescono in casa nostra e adesso dobbiamo fare i conti col nemico che abbiamo incoraggiato tra le mura amiche. L'Italia è diventato il vivaio dei terroristi. La ragione è semplice: non abbiamo norme efficaci che possano fermare sul nascere le cellule jihadiste. Siamo tra i pochi paesi in Europa che non prevede tribunali speciali o limitazioni del diritto di difesa per i presunti terroristi. L'unico Paese che si comporta come l'Italia è la Germania. In Francia la musica è diversa. Non esistono tribunali speciali, ma esiste un fermo di polizia per gli indagati di terrorismo. Dura 4 giorni (6 se ci fosse il rischio di un imminente azione terroristica in Francia o all'estero). L'intervento dell'avvocato può essere differito di 3 giorni. Sono ammessi perquisizioni e sequestri di polizia, l'attività di infiltrazione e retribuzione di informatori. In Italia invece nessuno può essere fermato preventivamente se sospettato di terrorismo. Nel Regno Unito ad esempio la detenzione cautelare per i presunti terroristi può durare fino a 28 giorni. Il contatto dell'arrestato, come ricorda Panorama, con l'avvocato può essere ritardato di 48 ore. In Spagna fanno sul serio.

Dal 1977 esiste un tribunale speciale per atti di terrorismo: è la Audencia Nacional, sezione penale di un'altra corte statale. Alle 72 ore d'arresto previste dalla Costituzione, per casi di terrorismo se ne aggiungono 48, e si può arrivare a 13 giorni. L'arrestato può essere isolato e chiamare solo un avvocato d'ufficio, che non potrà incontrare in privato. Sistema diverso invece negli Stati Uniti. Un ordine presidenziale, poi confermato da una legge nel 2006, ha istituito il tribunale militare di Guantanamo, riservato ai membri e agli affiliati di al Qaeda che non siano ciattadini americani. Finora la corte militare ha condannato sette imputati. Insomma siamo gli unici a non aver preso provvedimenti seri per dare un freno alle attività dei jihadisti made in Italy. Per tre volte in 15 giorni il Consiglio dei ministri per decidere le norme anti-terrorismo è stato convocato e poi annullato. Mentre Renzi dorme in Francia e Spagna sono state varate leggi che vietano l'espatrio dei sospetti, rendono impossibile il reclutamento e l'indottrinamento in carcere, oscurano i siti internet che fanno propaganda. E dopo i ritardi pare che il ministro Angelino Alfano abbia deciso di prendere in mano la situazione: "Le norme per il contrasto al terrorismo sono pronte. Si tratta di misure moderne ed efficaci". Si spera che vengano approvate già nel prossimo Consiglio dei ministri.

L'EUROPA NEL MIRINO DEL TERRORISMO ISLAMISTA
Dopo gli attacchi di Parigi l'Europa trema: la minaccia, il terrore jihadista sono tra di noi. I terroristi vivono nelle nostre città, camminano nelle nostre strade. Ma come  arrivano tra di noi? Da dove sono partono? Quali sono i loro santuari nel cuore dell’Europa. Chi li finanzia e li arma? Vogliamo scoprirlo con un reportage che vi porterà sulla prima linea della guerra santa.

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