Cronache

Torino, rivolta al centro per rimpatri: rotte due falangi a un agente

Sassaiola nel Cpr di Torino. Un marocchino aggredisce un poliziotto. Salvini: "Se il Pd ha nostalgia dell'invasione lo dica"

Torino, rivolta al centro per rimpatri: rotte due falangi a un agente

Rivolta nel Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) di Torino. Un poliziotto è stato ferito alla mano: il referto medico parla di trenta giorni di prognosi. È successo la scorsa notte. Un marocchino, con precedenti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, è stato arrestato.

"Un ispettore di Polizia è stato ferito nel Cpr di Torino durante una rivolta con tanto di sassaiola: un marocchino con precedenti per resistenza e violenza a pubblico ufficiale gli ha rotto due falangi. Trenta giorni di prognosi. L'immigrato è finito subito in carcere. È successo la scorsa notte e sono in corso ulteriori accertamenti. Solidarietà al poliziotto e a tutte le Forze dell'Ordine. Sono orgoglioso di aver inasprito le pene per chi attacca le donne e gli uomini in divisa e per aver fermato l'immigrazione clandestina. Se il Pd vuole riportarci indietro e ha nostalgia del business dell'invasione, lo dica chiaramente agli italiani!", ha affermato il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

"Questa notte, per due ore, da solo e con un manipolo di Carabinieri (cinque), mi sono trovato a fronteggiare 158 'ospiti' (perché così vanno chiamati), sotto una sassaiola pericolosissima durata un tempo interminabile, fino all'arrivo provvidenziale di tre squadre del Reparto Mobile e del loro funzionario...". Lo scrive su Facebook il poliziotto rimasto ferito questa notte durante la rivolta al Cpr di Torino, in un post diffuso anche da altri utenti. "Questi Centri secondo il mio modesto parere hanno utilità pari a zero perché si lavora in un contesto di pseudo detenzione dove l'Autorità pre-costituita viene continuamente messa in discussione, dove le nostre funzioni vengono derise, prese in giro e prese a sputi (e nel caso di specie non è una metafora), dove il controllo dell'ordine pubblico è diventato una chimera impostato essenzialmente sull'opera di mediazione dei singoli ispettori impiegati di turno a rotazione, ma tutto ciò non può quasi mai trovare riscontro quando la controparte con la quale ti confronti è rappresentata da extracomunitari provocatori pluripregiudicati che aspettano mesi per essere rimpatriati, e nemmeno sempre!!!".

Non è la prima volta che scoppia una rivolta all'interno di un Cpr. Nel dicembre scorso, al Cpr di Palazzo San Gervasio (Potenza), si scatenò un’autentica rivolta finalizzata ad impedire che alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine provvedessero al rimpatrio di sei nigeriani.

Cinque uomini in divisa vennero brutalmente aggrediti e bersagliati con ogni genere di oggetto.

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