Cronache

Quelle ostie "stupefacenti" che contenevano crack

La polizia di Torino ha individuato e sequestrato un laboratorio dove veniva fabbricato crack a forma di ostia gestito da un senegalese: un caso simile era stato scoperto lo scorso aprile

Quelle ostie "stupefacenti" che contenevano crack

Un'incredibile scoperta è stata fatta dagli agenti della squadra mobile "Falco" di Torino, che hanno individuato un laboratorio dove veniva fabbricato crack a forma di ostia. Il laboratorio scoperto dagli agenti era stato allestito all'interno di un alloggio in uno stabile situato in via Leinì, nel quartiere Barriera di Milano, a Torino.

I poliziotti della squadra mobile, dopo diverse indagini, hanno deciso di intervenire e hanno così fatto irruzione all'interno dell'appartamento, situato appunto nella zona Nord della città. Una volta dentro gli agenti hanno trovato tutto il materiale necessario per la produzione della cocaina basata, ovvero del crack. Ma non è finita qui, infatti, gli uomini delle forze dell'ordine hanno potuto constatare che all'interno dell'alloggio veniva realizzate delle vere e proprie ostie, che però non avevano nulla di sacro dal momento che contenevano droga. I malviventi che gestivano la produzione avevano infatti pensato di occultare le sostanze stupefacenti all'interno delle ostie, sperando forse che fosse più sicura e passasse inosservata.

Nel laboratorio di via Leinì i poliziotti hanno poi sorpreso un cittadino di 25 anni di nazionalità senegalese, che con ogni probabilità gestiva la fabbricazione della droga. Il giovane è finito quindi nei guai: è stato fermato e arrestato con l'accusa di violazione delle norme sugli stupefacenti. Non si tratta purtroppo del primo caso di questo tipo avvenuto a Torino: lo scorso aprile la polizia aveva infatti scoperto un altro laboratorio molto simile a quello sequestrato oggi, dove pure venivano prodotto ostie di crack. La centrale di produzione in quel caso era situata in un edificio di via Randaccio, nel quartiere Madonna di Campagna. Al momento la polizia sta svolgendo ulteriori indagini anche per capire se possa esserci un collegamento tra i due laboratori di crack scoperti a Torino e se possano essere gestiti dallo stesso gruppo criminale.

L'operazione condotta dalla polizia testimonia l'instacabile attività svolta ogni giorno dagli uomini delle forze dell'ordine per contrastare il fenomeno dello spaccio nella città di Torino, che risulta sempre più diffuso e sempre più in mano a gruppi di stranieri, come riportano anche le ultime cronache cittadine. Solo pochi giorni fa, infatti, gli agenti della squadra Volanti hanno arrestato in via XX Settembre un cittadino gabonese di 24 anni che è stato trovato in possesso di 46 involucri contenenti cocaina, oltre a 320 euro in contanti, proventi dello spaccio.

Il 24enne era, inoltre, già destinatario di un divieto di dimora emesso nel maggio scorso dal comune di Torino.

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