Cronache

Torturava migranti: somalo condannato all'ergastolo

La Corte d'Assise di Milano ha condannato all'ergastolo il 22enne somalo Osman Matammud, ritenuto colpevole di diversi omicidi (il numero esatto non è stato accertato), sequestro di persona a scopo di estorsione e stupro

Torturava migranti: somalo condannato all'ergastolo

Un ventiduenne di origine somala, Osman Matammud, è stato condannato all'ergastolo con l'accusa di avere ucciso, torturato e stuprato decine di persone in un campo profughi in Libia. La Corte d'Assise di Milano per lui ha disposto anche l'isolamento diurno per tre anni. Sotto le sue "cure" sarebbero passati alcune centinaia di suoi connazionali. Matammud, presente in aula al momento della lettura della sentenza, si è professato innocente: "Ho detto la verità, non ho mentito, non ho commesso nessun reato. Spero nella giustizia e nella vostra correttezza".

"Sono stato picchiato così forte che ho vomitato sangue", ha raccontato una delle vittime parlando delle violenze subite in un campo profughi libico, dove si trovava sperando di potersi imbarcare per l’Europa. "Sono stato legato mani e piedi e poi Matammud ha sciolto un cane che mi ha morso", è il ricordo di un altro giovane "ospite" a Bani Walidm. Un altra testimone: "Volevano i soldi e per ottenerli in modo veloce ci facevano violenze per far pagare in fretta i nostri familiari"."Non posso raccontare come mi sono sentito bene oggi - esulta un ragazzo - a vedere che è stata fatta giustizia".

"Quando l'ho visto a Milano l'ho seguito e l'ho preso - ha raccontato una delle vittime che hanno riconosciuto l'aguzzino -. Lui si è spaventato e ha detto: ti do tutto quello che ho, ma non chiamare la polizia". "Io ho detto: no, voglio andare in tribunale con te". "Ringrazio e sono felice, ho avuto giustizia finalmente", ha aggiunto un'altra delle giovani vittime. "La base erano i soldi: loro dovevano farci pagare nel tempo più breve possibile, e per questo ci usavano violenza per spingere i nostri famigliari a pagare i più in fretta possibile", ha spiegato un altro giovane sfuggito alle torture. "Sono stato accoltellato a una mano, colpito con un sasso sulla testa e con un tubo di metallo", ha ricordato.

Altri ragazzi hanno raccontato di essere stati legati mani e piedi, morsi da cani e torturati con la corrente elettrica. "Ho potuto vedere condannata la persona che ci ha fatto tutto questo, ringrazio l'Italia che ci ha dato questa possibilità", ha aggiunto un altro migrante sfuggito alle sevizie. Tutte le 17 vittime, presenti oggi in aula, sono di nazionalità somala.

Le provvisionali, tra i 50mila e i 100mila euro, sono state riconosciute a nove persone, oltre all'Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione) per un totale di circa 860mila euro.

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