Cronache

Treviso, rissa in casa tra pakistani, spuntano le armi: 11 fermi

La discussione, poi sfociata in rissa, sarebbe nata a causa della visita inopportuna di due senza fissa dimora ad un pakistano che si trovava ristretto ai domiciliari. Il timore dell'intervento da parte delle forze dell'ordine ha innescato la miccia

Treviso, rissa in casa tra pakistani, spuntano le armi: 11 fermi

Una violenta rissa tra stranieri si è verificata durante la tarda serata di ieri all'interno di un appartamento di San Biagio di Callalta (Treviso).

Sono all'incirca le 23, quando tra gli extracomunitari, tutti uomini di nazionalità pakistana, si origina una discussione che inizia rapidamente ad assumere dei toni via via sempre più accesi. Dalle urla allo scontro fisico il passo è breve, e tra gli undici presenti scoppia una rissa senza esclusione di colpi. Quando pugni e calci iniziano a non essere più sufficienti, ecco che alcuni dei litiganti estraggono mazze e coltelli. Qualcuno si dota addirittura di arnesi da lavoro tradizionalmente utilizzati per tagliare i tralci di vite.

Solo l'arrivo sul posto dei carabinieri del comando di Treviso riesce a riportare la calma. I responsabili, di età compresa tra i 30 ed i 40 anni, sono stati incriminati con l'accusa di rissa aggravata. Dopo le consuete operazioni di identificazione, i pakistani sono finiti dietro le sbarre di una cella di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo, programmato per stamani.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, la causa del diverbio sarebbe da ricercare nella presenza non gradita di due ospiti nell'abitazione di via Gorizia. Questi ultimi, due senza fissa dimora, si erano presentati nello stabile per far visita ad un connazionale che si trovava ristretto ai domiciliari. Una situazione che non è piaciuta affatto agli altri presenti, che paventavano per un eventuale intervento delle forze dell'ordine. Ecco il motivo per cui sarebbe nato un forte diverbio tra le parti, sfociato in una cruenta colluttazione.

A causa delle ferite riportate, i coinvolti hanno avuto necessità di ricorrere alle cure del pronto soccorso, ricevendo una prognosi compresa tra i 7 ed i 10 giorni.

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