Cronache

In tribunale per separarsi si innamora del giudice

Il curioso episodio è accaduto a Perugia. L'uomo rivela all'ex moglie la relazione con la giudice che li ha separati alla fine della causa e per questo l'ex coniuge manda l'esposto al Csm

In tribunale per separarsi si innamora del giudice

Va in tribunale per la separazione e si fidanza con la giudice. Il caso successo a Perugia non ha reso per nulla contenta l'ex moglie, che adesso vuole vederci chiaro e ha presentato un esposto al Consiglio superiore della magistratura, per indagare su questo caso controverso e controllare che il rapporto non abbia compromesso le decisioni prese nella sentenza.

La curiosa notizia è riportata sul sito de La Nazione. La giovane coppia perugina, genitori di un bambino, si lascia all’inizio del 2018 e porta il proprio caso davanti al giudice. Dopo una prima udienza presidenziale per sbrigare le prime pratiche riguardo al mantenimento, all'affido e al diritti di visita sul figlio, la pratica viene trasferita a uno dei giudici della Sezione famiglia.

All'inizio non si trova nessun un accordo pacifico, prospettando così l'inizio della classica causa giudiziale che si risolve spesso molto costosa e in tempi lunghi. Arrivati però di fronte al giudice convengono a una soluzione comune e la separazione si trasforma in consensuale. Passati soli venti giorni la sentenza viene depositata, quando di solito il tribunale impiega 3-4 mesi a portare a termine tutte le pratiche.

L'iter di separazione sembrerebbe risolversi senza intoppi, andando forse tutto sin troppo liscio. Ma arrivati a dicembre dello stesso anno l'ormai ex marito decide di togliersi un peso e comunica all'ex moglie di avere una relazione stabile con una nuova compagna. E che la fidanzata era conosciuta anche da lei, perché altro non era che la giudice che li ha separati qualche settimana prima.

Lo stupore iniziale si trasforma ben presto in sospetto sui tempi troppo ravvicinati tra la nuova storia d'amore e il matrimonio appena finito e così la donna si è rivolta al Csm, organo deputato al controllo della disciplina dei magistrati, proprio per verificare che la giudice abbia rispettato i requisiti minimi di imparzialità e non sia stata troppo coinvolta nella causa di separazione.

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