Cronache

La truffa delle pensioni: indagati dirigenti Inps

Coinvolti almeno sei dirigenti e due ex, oltre a decine diu funzionari. Secondo l'accusa alcuni avrebbero erogato false pensioni, altri, invece, avrebbero gonfiato i numeri delle finte pensioni scoperte, per incassare poi i premi produttività

La truffa delle pensioni: indagati dirigenti Inps

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Nell’interesse del dott. Antonello Crudo già direttore Centrale Entrate ed allo stato Dirigente Generale A. Finanziaria e servizi fiscali dell’INPS del quale il suo giornale si è interessato - data 14/04/16 - tornando sull’argomento allo scopo di aggiornare le notizie da diffondere, comunico che il procedimento a carico del dott. Crudo si è definito con decreto di archiviazione in data 08/01/2018.
È stato dunque escluso in modo categorico che il dott. Crudo abbia mai avuto la benché minima cointeressenza con i beneficiari delle indebite prestazioni assistenziali e previdenziali. E seppure il provvedimento di rigetto della richiesta di sequestro dei beni dell’incolpato, adottato dal Gip presso il Tribunale di Nocera datato 16/03/16, fosse certamente noto ai redattori della pubblicazione del 14/04/16, preso atto che non è stata riportata alcuna notizia delle decisioni del Tribunale del riesame né del provvedimento emesso dalla Corte di Cassazione, che rigettando l’appello del PM precedente, già chiarivano la estraneità del dott. Crudo alla indagine, comunichiamo adesso che l’esito definitivo dell’inchiesta è il giudizio di assoluta insussistenza delle ipotesi di accusa. Già, infatti, il Tribunale del Riesame con ordinanza depositata il 07/07/16 aveva evidenziato come la ipotizzata dolosa compartecipazione degli stessi (indagati, tra cui Crudo NDR) apparisse svincolata da qualsiasi plausibilità sul piano logico.
È stato, peraltro, anche rimarcato che egli abbia posto in Essere interventi concretamente adottati per tentare di arginare il meccanismo fraudolento svelato dalle indagini attraverso l’oscuramento a livello centrale di numerosissime posizioni lavorative (così testualmente il provvedimento del Tribunale del Riesame, passaggio segnalato anche nella sentenza resa dalla Corte di cassazione in data 22/11/2016).
Richiamando il dovere di completezza dell’informazione che fa carico al giornalista chiedo di pubblicare (con il medesimo risalto all'epoca assegnato alla notizia dell’indagine e della ipotesi di truffa), l’esito del procedimento che restituisce la verità dei fatti e quindi la assoluta inconsistenza delle ipotesi originariamente poste a carico del dott. Crudo.
Con riserva di eventuali azioni connesse alla incompletezza della notizia fornita ai lettori.
Avv. Clara Veneto

Sei importanti dirigenti dell'Inps e due ex dirigenti sono stati indagati per non aver cancellato dal sistema informatico decine di posizioni previdenziali fittizie, creando un danno da almeno 4 milioni di euro. Gli inquirenti campani che indagano - come riporta Libero - hanno trovato diverse anomalie, tra dirigenti e funzionari che per incassare i premi di produzione gonfiavano i risultati delle ispezioni, certificando di aver trovato molte più truffe di quelle realmente scovate. Ma, nell'ufficio accanto, c'era anche chi erogava prestazioni fittizie che poi qualcun altro avrebbe annullato. A guadagnarci erano tutti: i falsi pensionati (o falsi lavoratori) venivano denunciati, infatti, solo a "tavolino", mentre i loro nomi non venivano cancellati dal sistema informatico e, quindi, gli assegni continuavano a essere incassati. Una truffa doppia, in altre parole. Con l'Inps che premiava i dirigenti sia quando erogavano pensioni non dovute, sia quando facevano finta di scovarle.

Per la mancata cancellazione delle posizioni di lavoro fittizie riguardanti una ventina di società è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato Antonio Crudo, attuale direttore centrale delle pensioni. Insieme a lui i collaboratori Antonello Lia e Dario Dolce. Oltre a loro risultano iscritti nel registro degli indagati anche il direttore provinciale di Salerno, Gabriella Zaccaria, e la responsabile dell'ufficio ispettivo locale, Angela Santopietro.

La prima parte dell'inchiesta ha portato all'arresto di 63 persone e al sequestro di beni per 100 milioni di euro, con il rinvio a giudizio di un centinaio di persone, tra imprenditori, commercialisti, consulenti del lavoro e dirigenti Inps. Nei confronti dei "finti lavoratori" si sta procedendo in via separata, con il gip che ha disposto vari sequestri per recuperare le somme riguardanti maternità, ferie, disoccupazione, contributi pensionistici e altro.

Nel frattempo, rispetto al troncone iniziale dell'inchiesta, sono nati altri filoni.

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