Cronache

Ufficio poste e "contaminazioni": amianto a pochi passi dal Comune di Aversa

I cittadini della seconda città della provincia di Caserta si riuniscono in comitato. Il sindaco Golia: “Bonificheremo i siti inquinati”

Ufficio poste e "contaminazioni": amianto a pochi passi dal Comune di Aversa

Non è facile trovare uno stallo di sosta libero per parcheggiare l’automobile. L’ex ufficio postale è incastonato in un agglomerato di edifici nati in un secondo momento a ridosso della struttura e si trova in un budello stretto nel centro storico, alle spalle del municipio. Aversa è la seconda città della provincia di Caserta per grandezza e sviluppo economico: ospita uno dei tribunali più grandi d’Italia, quello di Napoli Nord, due facoltà universitarie e una diocesi che comprende ben diciannove Comuni, ma in quanto a servizi palesa disfunzioni croniche. Bisogna attendere il momento fortuito e cogliere l’opportunità giusta per riuscire a fermare la propria vettura. Ad attenderci i componenti del comitato civico “Stop allo scempio ambientale ovunque”; sono arrivati a piedi fino all’edificio dismesso e fremono per raccontare il loro disappunto per quel blocco di cemento e ferro abbandonato a se stesso.

L’ex ufficio postale centrale è stato chiuso al pubblico quindici anni fa ed è diventato, nell’inerzia totale delle istituzioni, un ricettacolo di immondizia. L’ingresso è inaccessibile, c’è un cancello alto con delle sbarre molto strette, eppure c’è chi, soprattutto nelle ore notturne, riesce ad entrare e a portare via tutto ciò che può essere rivenduto nei mercatini in nero. “La struttura è stata completamente sventrata – dichiara Ernesto Rascato, storico libraio cittadino e uno degli animatori del comitato civico – hanno portato via tutto. Non ci sono più le porte, le finestre e le intelaiature in ferro e questo è avvenuto sotto gli occhi di tutti”.

L'allarme amianto

Come in ogni vecchio ufficio postale italiano la presenza dell’amianto è certificata. Il comitato, dopo lo scempio degli ultimi anni, teme che questo materiale si sia in gran parte volatilizzato, con gravi conseguenze per la salute pubblica. “Siamo partiti dalle esigenze popolari – continua Rascato – per salvaguardare lo stato fisico delle persone. Vogliamo sapere quello che c’è in città, conoscere l’incidenza dei veleni e le percentuali di mortalità nel territorio. L’ex ufficio postale è uno dei luoghi dove il mistero regna sovrano. Perché è stato chiuso? Molto probabilmente per l’amianto e allora per quale motivo in tutti questi anni è stato abbandonato e non è stato messo in sicurezza? È stato asportato tutto, senza che nessuno abbia mai detto nulla. Sono passate ben quattro amministrazione comunali le cui omissioni sono gravissime. La loro inerzia ha inciso sulla salute pubblica. Siamo nel centro di Aversa, a cento passi dal municipio, e sembra che questo sconcio non interessi a nessuno”.

Il comitato civico sta raccogliendo le firme in città per chiedere il censimento dei luoghi dell’amianto, quelli di proprietà pubblica e quelli privati. “Non c’è solo l’ex ufficio postale a contenerlo – spiega Antonio Mariano Tinto, tra i volontari più giovani – altre strutture sono oggetto della nostra attenzione, come il padiglione Bianchi all’interno dell’ex complesso manicomiale e la vecchia caserma dei vigili del fuoco. Vogliamo delle risposte sulle bonifiche”. Quei cento passi tra l’edificio abbandonato e il municipio si percorrono velocemente. Al secondo piano c’è il sindaco Alfonso Golia, eletto da soli quattro mesi. Sulla sua scrivania diversi faldoni e nella sua mente una serie di emergenze da affrontare, prima fra tutte quella dei rifiuti solidi urbani. Da giorni la ditta non raccoglie l’immondizia e i tempi festosi della vittoria elettorale sono un lontano ricordo.

Il programma dell'amministrazione comunale

Il primo cittadino non si sottrae alle responsabilità, pur essendo arrivato da poco, dopo un’esperienza tra i banchi dell’opposizione. Ha una volontà ferrea, nonostante abbia ereditato una serie di problemi dalle precedenti amministrazioni comunali. “Il tema dell’amianto – dice – è centrale nell’azione amministrativa, per garantire la salute dei cittadini. A questo proposito, con molta sincerità, ho trovato sull’argomento azioni concrete. L’ex giunta ha partecipato ad un bando per il reperimento di fondi utili a bonificare i siti inquinati e il commissario prefettizio che mi ha preceduto ha completato la parte istruttoria. Con la mia amministrazione, poi, si è concluso l’iter burocratico. A breve verranno liberati dall’amianto i due edifici pubblici individuati da un precedente censimento: il padiglione Bianchi del vecchio manicomio civile e l’ex caserma dei vigili del fuoco. Mi preoccuperò di avviare un’ulteriore ricognizione sugli edifici scolastici cittadini, in modo da scongiurare la presenza di amianto, ciò per eccesso di zelo. Per le strutture private verrà approvata in tempi stretti un’ordinanza nella quale si chiederà ai cittadini di segnalare al Comune i siti da bonificare. Chi non osserverà i principi dettati dal provvedimento sarà punito con severe sanzioni amministrative, dato che i nostri controlli saranno serrati”.

Riceviamo e pubblichiamo

Con riferimento all’articolo dal titolo: “Ufficio poste e contaminazioni: amianto a pochi passi dal comune di Aversa," del 3 ottobre, Poste Italiane rassicura i cittadini precisando che già nel 2003 l’Azienda ha posto in essere i necessari interventi di bonifica per la presenza di amianto, di cui conserva regolare certificazione ASL, e che la dismissione dello stabile è da ricondurre esclusivamente a mutate esigenze operative. L’edificio, pertanto, non presenta alcun rischio di contaminazione, sebbene sia stato negli anni oggetto di ripetuti atti vandalici, che l’Azienda ha sempre provveduto a segnalare alle autorità giudiziarie competenti.
Poste Italiane - Media Relations

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