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Ultimo oltraggio alle vittime

Spesse volte i piccoli eventi sono portatori di maggiori significati di quelli vistosi, e ci permettono di capire di più e meglio certi stati d'animo, mentalità, culture

Ultimo oltraggio alle vittime

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Spesse volte i piccoli eventi sono portatori di maggiori significati di quelli vistosi, e ci permettono di capire di più e meglio certi stati d'animo, mentalità, culture. È il caso del voto unanime (o quasi) della Camera di ieri, in cui tutto l'emiciclo (o quasi), ha chiesto al governo di «fornire la necessaria e dovuta assistenza» ai parenti delle vittime dei terroristi evasi in Francia, non estradati dopo un pronunciamento della Cassazione francese, ai fini di un ricorso alla Corte di Strasburgo. È evidente che non si tratta solo di pagare le spese legali: sono le istituzioni italiane, parlamento e governo (se darà seguito, come logico) con tutto il loro peso, a sostenere un ricorso che, se accolto, potrebbe permettere l'estradizione dei terroristi. È insomma un atto politico ben preciso. Che peraltro non rischia di creare incidenti diplomatici con Parigi, sia perché contesta un giudizio della Cassazione, sia perché Macron, nel limite dei suoi poteri, e il ministro della Giustizia, si sono negli anni scorsi spesi per far estradare i terroristi. Un atto insomma giusto e necessario, di fronte allo schiaffo di una parte della magistratura francese. Possiamo immaginare i sentimenti dei familiari delle vittime, che si sono sentiti e si sentono beffati. Nessuno di loro è animato da sentimenti di vendetta; ma chiedono giustizia, e che gli assassini dei loro padri o fratelli, scontino la pena. Miracolosamente, dato il clima aventiniano tra l'opposizione, anche Pd e 5 stelle hanno votato a favore. Ma l'unanimità, scrivevamo, è parziale. A infrangere l'idillio, ecco i sette astenuti del gruppo Verdi e Sinistra Italiana, quello di Nicola Fratoianni e di Angelo Bonelli (presenti al non voto): a loro si è aggiunto anche quello di Soumahoro, relegato nel gruppo misto ma che non ha voluto mancare di assestare il suo schiaffo morale alle vittime del terrorismo. Perché di questo si tratta. Ci sfugge infatti il senso dell'astensione dei sette parlamentari di estrema sinistra, se non quello di un atto di sostegno e di simpatia nei confronti dei terroristi rossi. E qui non possiamo che introdurre un paio di considerazioni. La prima riguarda lo strabismo della sinistra, e di quella estrema, sul terrorismo. Hanno istituto un processo contro la neo presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, per una fotografia con un ex terrorista nero, che aveva scontato la sua pena, e che si batte, con la sua organizzazione, per maggiori diritti nelle carceri e per l'abolizione del 41 bis. E invece una parte di loro sostiene apertamente terroristi rossi in contumacia. La vittima del fascista merita più considerazione di quella del comunista? La seconda considerazione: il Pd e i 5 stelle, nel loro disegno di unità a sinistra, intendono coinvolgere anche coloro che sbeffeggiano le vittime del terrorismo? La risposta è, ovviamente, sì: del resto, senza l'accordo con il Pd, Fratoianni e Bonelli non sarebbero mai stati eletti.

I parenti delle vittime possono perciò, ironicamente, ringraziare anche il Nazareno.

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