Cronache

Ucciso per un colpo di clacson, ora l'aggressore chiede scusa

Il 19enne scrive una lettera ai famigliari di Paolucci: "Si è trattato di una stramaledetta casualità, improvvisa ed imprevedibile, che poteva succedere a chiunque"

Ucciso per un colpo di clacson, ora l'aggressore chiede scusa

Arrivano le scuse da parte del ragazzo che qualche giorno fa ha aggredito un 56enne per un semplice colpo di clacson a Pescara. L'esito dell'esame autoptico - effettuato dal medico legale Sara Sablone, alla presenza dei consulenti di parte Cristian D’Ovidio, Albertina Ciferri e Gabriele Paolini - ha accertato che Tiziano Paolucci è morto a causa di un arresto cardiocircolatorio. Al momento - come racconta la testata locale Rete8 - non sono emerse lesioni mortali. Resta tuttavia in piedi l'ipotesi di reato a carico del 19enne di “morte come conseguenza di altro reato”: per confermare o meno concause bisognerà attendere l'esito di ulteriori esami.

Le scuse

Intanto il ragazzo, fresco di esame di Stato al liceo classico di Pescara, ha scritto una lettera ai famigliari di Paolucci: "Sento sulle mie spalle la responsabilità dell’accaduto. Prego con tutto il cuore che possiate avere la forza di sopportare il dolore e di perdonarmi. Si è trattato di una stramaledetta casualità, improvvisa ed imprevedibile, che poteva succedere a chiunque".

M.N. si è detto consapevole del "dolore arrecato a tante persone", ma è sicuro che "giustizia e verità mi renderanno libero". Il giovane ha infine concluso: "Questo mio scritto non porta alcun rimedio a ciò che è accaduto, né sollievo per chi sta patendo, né garanzia di redenzione per chi ha sbagliato, né fiducia che non accadrà più.

Spero solo che ci insegni a riconoscere i nostri errori e mi dia l’opportunità di salvare la mia dignità".

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