Cronache

Valentina Pitzalis indagata: un’altra violenza dopo una violenza

Bruciata e sfigurata dal marito nel 2011, è stata accusata dalla famiglia di lui, morto nel tentativo di ucciderla, di omicidio volontario, incendio doloso e istigazione al suicidio

Valentina Pitzalis indagata: un’altra violenza dopo una violenza

Valentina Petzalis, bruciata e sfigurata dal marito nel 2011, ha commentato così, in esclusiva a Oggi, la decisione della Procura di Cagliari che ha chiesto l’archiviazione per le accuse a lei rivolte dal 2017: “È un bel risultato e ne sono contenta ma finché non vedrò la fine di questo calvario non avrò pace. Dopo quello che ho subito mi trovo indagata. È un’altra violenza dopo una violenza”.

La tragedia nel 2011

Nella casa di Bacu Abis, frazione di Carbonia, il muratore Manuel Piredda, suo ex marito da circa un anno, l’ha prima cosparsa di benzina e le ha poi dato fuoco, sfigurandola e rendendola invalida al 100%. Con il chiaro intento di volerla ammazzare. Ma qualcosa non è andato come l’uomo aveva programmato. Nel tentativo di ucciderla, nella notte tra il 17 e 18 aprile del 2011, è rimasto prigioniero delle fiamme, ed è morto carbonizzato. Da anni la famiglia del suo ex accusa Valentina di omicidio volontario, di incendio doloso e di istigazione al suicidio.

Nonostante il Tribunale abbia, per ben due volte, disposto l’archiviazione di ogni imputazione. Ma loro non si erano fermati. Lei ha sempre affermato che con la morte di Manuel Piredda non c'entra nulla. I familiari di Manuel avevano posto dei dubbi sul momento del suo decesso. L'ipotesi avanzata era che il giovane fosse morto prima che l'incendio divampasse. Circa trenta gli interventi chirurgici a cui Valentina si è dovuta sottoporre da quando è stata vittima della ferocia di suo marito. Erano infatti state gravissime le ustioni riportate su tutto il corpo dopo l'incendio appiccato dall'ex coniuge.

Ha paura a uscire da sola ma crede ancora nell'amore

Ha confessato di non uscire mai da sola perché ha paura, sia per le sue condizioni fisiche che per le minacce a lei rivolte. Riesce a sopportare gli insulti e l’odio grazie alle persone che le vogliono bene e le sono accanto. Che per fortuna sono tante. “Il mio impegno contro la violenza mi dà molta forza: vado nelle scuole a raccontare la mia storia, a spiegare ai ragazzi com’è fatto l’amore vero, come non scambiare mai per passione il possesso e anche come riconoscere un rapporto malato” ha raccontato a Oggi. Valentina ha affermato di credere ancora nell’amore.

L’esempio dei suoi genitori, sempre sotto i suoi occhi, le dà la forza di continuare a sperare di trovare un giorno il grande e vero amore, con il quale passare il resto della sua vita.

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