Coronavirus

La Valle d’Aosta ha i numeri per passare in zona bianca

I dati consentirebbero alla regione di entrare nella sospirata fascia bianca. Meno di 50 casi ogni 100mila abitanti, Rt a 0,77 e solo 8 ospedalizzati

La Valle d’Aosta ha i numeri per passare in zona bianca

La Valle d’Aosta potrebbe essere la prima regione a riuscire a entrare nella tanto sognata zona bianca. Dalla sua parte i numeri. Se ciò dovesse davvero avvenire riaprirebbe tutto in men che non si dica, piste da sci comprese. E poi bar e ristoranti senza limitazioni, così come palestre, piscine, cinema e perfino i teatri.

La Valle d'Aosta sogna la zona bianca

La Valle d’Aosta avrebbe infatti tutti i parametri nei livelli richiesti e questo vorrebbe dire uscire dall’incubo del lockdown e delle autocertificazioni e cercare di tornare a una vita quasi normale. Praticamente un’isola felice, per il momento l’unica in tutta Italia. Proprio mentre altre regioni temono di tornare arancioni, se non addirittura rosse, come l’Abruzzo. Ma le cifre parlano chiaro: per la terza settimana consecutiva, la piccola regione segna meno di 50 casi ogni 100mila abitanti, con un valore dell’Rt tra i più bassi del paese, a 0,77 e solo 8 pazienti ricoverati in ospedale. Soprattutto il numero di positivi consente di tenere sotto controllo la diffusione del virus e di dare un certo respiro alle strutture ospedaliere e al sistema sanitario. Su otto pazienti ricoverati in ospedale, sono 2 quelli che si trovano nel reparto di terapia intensiva. Buone notizie anche per la campagna vaccinale. Infatti, secondo i dati della Fondazione Gimbe, in Valle d’Aosta già il 3,13% dei cittadini risulta essere già protetto dal virus, secondi solo alla provincia autonoma di Bolzano.

Cosa vorrebbe dire

Con queste cifre la Valle d'Aosta potrebbe davvero sperare di finire in zona bianca, abbandonando qualsiasi colore. Ricordiamo tra l’altro che questa fascia era stata istituita solo lo scorso gennaio, creata per valorizzare e, in un certo senso dare un premio, alle regioni dove la diffusione del Covid sembra essere sotto controllo. Da una parte un modo per far tornare la popolazione a una vita quasi normale, dall’altra per cercare di far ripartire l’economia e realtà ormai chiuse da mesi. Come per esempio i cinema, i teatri, le palestre e le piscine. Entrare nella sognata zona bianca vuol dire infatti abbandonare d’un colpo tutti i divieti, togliere i lucchetti alle saracinesche e poter finalmente andare al bar o al ristorante anche dopo le 18.

Parlando di Valle d’Aosta poi tornerebbe anche lo sci, uno dei motori trainanti della regione. Anche se, per il momento, potrebbero usufruirne solo i residenti. Meglio di niente comunque. E c’è già chi sogna di passare la giornata sui campi da sci, per poi fermarsi in paese a bere un aperitivo prima di una cena al ristorante. In vigore resterebbero solo le norme principali: l’uso delle mascherine sia al chiuso che all’aperto, il distanziamento tra le persone e l’obbligo di igienizzare le mani.

Ancora presto però per cantare vittoria e tirare fuori gli sci dalla cantina, la decisione ultima spetta al ministro della Salute Roberto Speranza, che terrà conto anche di altri parametri.

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