Cronache

Il Vaticano fa gli auguri ai musulmani per l'inizio del ramadan

Il Vaticano, come ogni anno, ha fatto gli auguri ai musulmani per l'inizio del ramadan. Prima il Pontificio Consiglio per il Dialogo Religioso, poi papa Francesco

Il Vaticano fa gli auguri ai musulmani per l'inizio del ramadan

Il Vaticano ha inviato un messaggio alle persone di fede musulmana in funzione dell'inizio del ramadan. Il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, in realtà, ha esteso il testo in questione anche ai cristiani. Vediamo perché.

Il messaggio viene inoltrato ogni anno. Non si tratta quindi di un'anomalia. Il fine è quello di superare qualunque possibile contrasto in funzione di "rapporti di reciproco rispetto in vista del bene comune", così come si legge su Vatican News. Il ramadan dei musulmani ha avuto inizio lo scorso 16 maggio e si protrarrà sino al prossimo 16 giugno. Un mese nel quale vige la cosiddetta "astensione quotidiana", cioè l'obbligo di digiuno dall'alba fino al tramonto solare.

Nel messaggio in questione si parla di "grande sforzo" fatto dai fedeli islamici per "digiunare, pregare e a condividere i doni dell’Onnipotente con i più poveri". In maniera più specifica, l'augurio inviato quest'anno è relativo a "un aspetto vitale delle relazioni fra cristiani e musulmani" cioè "la necessità di passare dalla competizione alla collaborazione".

Il testo porta la firma del cardinale Tauran, che solo qualche settimana fa si è recato in Arabia Saudita. Con la visita del poporato francese è iniziata una storica fase di dialogo tra il Vaticano e la dinastia saudita, che è impegnata a sua volta in un'opera di "liberalizzazione" dei costumi.

La riapertura dei cinema e la concessione della patente alle donne sono gli ultimi due provvedimenti in ordine di tempo. Tauran, durante la sua missione diplomatica, ha parlato con coraggio anche di "libertà religiosa". Anche suo, quindi, il compito di tenere viva una dialettica costruttiva con la religione musulmana. "In alcuni casi - viene specificato nel documento riferendosi a "gelosie" e "tensioni" - queste hanno portato a violenti scontri, specialmente quando la religione è stata strumentalizzata, soprattutto a causa di interessi di parte e di moventi politici".

Le religioni, però, secondo la visione del Pontificio Consiglio non possono non essere strumenti di pace. Entrambe le parti "in campo", dunque, sono chiamate a un compito preciso: riconoscere l'esistenza di elementi in comune. Il "rispetto delle differenze" è il mezzo prescelto per consolidare "relazioni pacifiche". Ecco quindi il motivo dell'estensione del testo ai cristiani.

Lo stesso Papa Francesco, si legge sempre sul portale vaticano citato, ha fatto i suoi auguri per il ramadan ai credenti musulani: "Che questo tempo privilegiato di preghiera e di digiuno - ha evidenziato - aiuti a camminare sulla via di Dio che è la via della pace".

Così, il papa, durante l'udienza generale tenutasi lo scorso Mercoledì.

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