Cronache

Vengono scambiati per tifosi: 4 prof picchiati dagli ultras

Quattro docenti calabresi sono finiti nel mirino di un esercito di ultrà del Catania in viaggio per assistere alla partita di Serie C contro il Matera

Vengono scambiati per tifosi: 4 prof picchiati dagli ultras

Ancora gravi violenze contro i professori, ma stavolta il bullismo degli studenti non c'entra. Ieri quattro docenti calabresi sono finiti nel mirino di un esercito di ultrà del Catania in viaggio per assistere alla partita di Serie C contro il Matera. I tifosi, scambiandoli per supporter del Siracusa, hanno inseguito i prof in autostrada e li hanno poi bloccati davanti alla stazione di Lamezia Terme, dove è andato in scena un vero e proprio raid punitivo, che ha portato all'aggressione degli insegnanti e all'incendio della loro macchina. Solo l'intervento delle forze dell'ordine, che hanno dovuto sparare colpi in aria per disperdere gli hooligans, ha evitato conseguenze ben più gravi. Nella notte polizia e Digos hanno identificato gli ultrà coinvolti nell'aggressione: venti di loro sono stati denunciati e uno arrestato. Le accuse sono di rapina aggravata, lesioni e danneggiamento. Due gli insegnanti rimasti feriti nel raid. I quattro docenti, tutti residenti in provincia di Reggio Calabria, stavano percorrendo l'autostrada per raggiungere l'Università di Cosenza quando, a pochi chilometri da Lamezia, sono stati affiancati da alcune auto, i cui passeggeri avrebbero chiesto ai prof di accostare in corsia di emergenza. I docenti pensano che si tratti di un mezzo civetta delle forze dell'ordine, a un controllo di polizia, si fidano, ma appena rallentano vedono scendere dalle auto persone incappucciate e altre a volto scoperto.

Un ultras inizia a colpire la Fiat Multipla su cui viaggiano gli insegnanti, che ripartono subito ad alta velocità. Viene allertato il 113, gli agenti chiedono ai docenti di lasciare l'autostrada e di raggiungere la sede della polizia stradale. La Multipla arriva davanti alla stazione, ed è a questo punto che i tifosi del Catania circondano l'auto e iniziano a prenderla a calci e a colpi di bastone. Il lunotto posteriore viene distrutto, gli zaini rubati. Due prof rimangono intrappolati nei sedili posteriori a causa della sistema di sicurezza per i bambini alle portiere. Gli ultrà lanciano un fumogeno all'interno dell'auto, alimentata a metano, e un passeggero seduto nel sedile anteriore rimane ustionato. Riesce a scendere dalla macchina, ma gli ultras iniziano a picchiarlo. La Multipla prende fuoco e le persone rimaste dietro riescono a uscire perché intanto gli hooligans hanno aperto le portiere. Vengono picchiate anche loro. È un agente della Polfer a intervenire: spara in aria e i tifosi del Catania lentamente iniziano a disperdersi. I quattro prof vengono portati in ospedale e poi in commissariato per raccontare l'accaduto. «Siamo tutti incensurati, non apparteniamo a nessun gruppo di tifo organizzato. Sicuramente siamo stati scambiati per tifosi di qualche altra squadra», dice uno di loro, ancora sotto choc per l'aggressione. Molto probabilmente l'obiettivo degli ultrà catanesi erano i tifosi del Siracusa, anche loro in viaggio per raggiungere Castellammare, dove era in programma la partita contro la Juve Stabia.

Quel che è certo è che stavolta non si tratta di bullismo.

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