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Le vergini del Pd contro il Tg2

Le vergini del Pd contro il Tg2

Sembra una barzelletta ma non la è: il Pd denuncia la lottizzazione della Rai. È come se una maîtresse chiamasse la buoncostume per denunciare una sua impiegata.

Il Pd. Il partito che nel corso degli anni ha occupato militarmente tutte le poltrone e gli strapuntini di Viale Mazzini: dalle direzioni giornalistiche fino alle portinerie. Il Pd che ha trasformato la tv pubblica in una macchina che propala costantemente il pensiero unico della sinistra buonista. Il Pd che, in piena epoca renziana, giusto per citarne uno, ha chiuso Virus, il programma di Nicola Porro, perché non piaceva abbastanza a sua maestà il premier.

Ecco, ora lo stesso Pd punta il dito contro il Tg2 di Gennaro Sangiuliano. Colpevole di dare troppo spazio al vicepremier Matteo Salvini. «Il Tg2 è stato trasformato in TeleSalvini. Senza contare che premier e vicepremier considerati complessivamente hanno avuto 6 volte il tempo del leader del principale partito di opposizione. Mi auguro che i responsabili del Pd presentino al più presto un esposto e che l'Agcom sanzioni sul serio», ha sbraitato su Facebook ieri il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai.

Ed è la tipica reazione isterica del bambino a cui hanno sottratto il pallone. I democratici sono così abituati a trattare la Rai come fosse cosa propria che, quando qualcuno osa metterci mano, danno i numeri e battono i piedi. Non sono abituati a vedere un tg pubblico che non sia di sinistra e che osi dar voce anche a quell'Italia che loro fingono di non sentire. E il paradosso è che in realtà non è cambiato un tubo in Viale Mazzini: Fazio (non certo in odore di leghismo) continua a fare Fazio, il Tg3 è sempre il Tg3, Saviano compare a reti unificate come fosse Mattarella e la maggior parte della programmazione di attualità e politica è spostata a sinistra. Ma al Pd non basta, vuole il cento per cento del giocattolone statale, vuole ancora Telekabul. E ora ha messo nel mirino il Tg2. Meno male che sono «democratici»..

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