Cronache

Verso 500mila compravendite grazie a liquidità e tassi ridotti

Il mercato torna a crescere. Ricavi attesi a + 3,7% a fine 2015 e +5,4% nel 2016. Regno Unito sul podio, la Francia arranca

La casa torna a tirare. Il mercato immobiliare in Europa, e in Italia, cresce di nuovo. E lo fa a un ritmo superiore a quello del Pil. Tanto che le prospettive 2016 sono rosee e, per il solo nostro Paese, sono attese oltre 500mila compravendite. Dopo diversi anni di calo, la crisi ha smesso gradualmente di mordere nel 2014 per segnare una buona ripresa quest'anno, e preparare il terreno a un 2016 di «rafforzamento».

È quanto emerge dall' Outlook 2016 di Scenari Immobiliari secondo cui, nei cinque maggiori mercati del Real Estate in Europa (Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Francia) il fatturato crescerà del 3,2% nel 2015 (rispetto a un Pil che sale dell'1,6% in Europa). Il prossimo anno la crescita dovrebbe poi spingersi a +6,4%. Le maggiori criticità riguardano il mercato francese, l'unico in calo nel 2014, mentre le previsioni sono di una modesta ripresa nel 2015 e di un aumento più consistente, seppure inferiore alle nazioni concorrenti, nel corso dell'anno successivo. Il trend più brillante spetta invece all'Inghilterra, sostenuta da uno scenario economico decisamente più positivo: il fatturato dovrebbe crescere del 5,4% nel 2015 e del 7% nel 2016. Quanto all'Italia, i ricavi sono attesi in rialzo del 3,7% quest'anno e del 5,4% il prossimo. Questo, nonostante lo scenario economico sia ancora complesso: il prodotto interno lordo è in crescita, ma a un ritmo inferiore rispetto alla media dei cinque Paesi più importanti, e sono in aumento esportazioni e tassi di risparmio. Gli investimenti fissi lordi segnano uno sviluppo modesto, ma in miglioramento. Pesa il tasso di disoccupazione, che dovrebbe registrare una lieve flessione, ma si manterrà su livelli elevati, con un impatto negativo sui consumi delle famiglie e sull'inflazione, scesa ai minimi storici.

«La ripresa immobiliare - ha detto il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia - è di cristallo, bella, ma ancora fragile in tanti Paesi, a cominciare dall'Italia. La domanda c'è, ma gli scambi restano ai minimi degli ultimi decenni. È una crisi di fiducia nell'economia nel suo complesso e non nell'investimento immobiliare». Analizzando il trend a livello di comparti, emerge che in Italia il mercato residenziale sta avendo un leggero miglioramento in termini di compravendite tanto che, per la fine del 2015, si potrebbe arrivare a circa 448mila e l'obiettivo di mezzo milione nel 2016 è realistico, dato il progressivo incremento dei mutui concessi dalle banche. Quanto al settore uffici, permangono forti differenze tra fasce di mercato. In Italia è in atto, dopo diversi anni, un incremento della domanda, ma il mercato è sempre più polarizzato nelle due principali città (Roma e Milano), dove si concentrano anche gli investimenti esteri. Quanto al commerciale, ha superato meglio degli altri la crisi, anche perché è stato capace di adattarsi più rapidamente alle trasformazioni della domanda. La grande distribuzione, dopo un paio di anni di grande crescita e molte nuove aperture, si riposiziona nelle grandi città. Infine, la logistica sta completando un ciclo positivo che dura da tre anni (grazie alla diversificazione del rischio e dallo sviluppo dell' e-commerce ). A conti fatti, dunque, il mercato immobiliare a 360 gradi dovrebbe beneficiare dell'ampia liquidità, accompagnata da una maggiore accessibilità al credito, da tassi di interessi ai minimi storici e da un costante aumento degli investimenti immobiliari esteri, nonostante il possibile rallentamento dell'afflusso di capitali cinesi.

Quest'ultimo, potrebbe essere infatti comunque mitigato dalla crescente diversificazione che guida gli investitori nel settore.

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