Economia

Viene giù tutto. Tranne Conte

Borse a picco, la Ue nel panico non sa che fare. Ci consoliamo solo con il trionfo della Nazionale

Viene giù tutto. Tranne Conte

La slavina Brexit comincia a farsi spessa. Le Borse europee, e quella italiana in particolare, segnano perdite record da tempi di vigilia di guerra. Ci si avvia a un meno trenta per cento che mette i brividi perché colpisce banche e aziende già stremate. Così come il voto è l'architrave della democrazia, piaccia o no, il libero mercato finanziario è il perno su cui si regge il sistema occidentale. Che sia paura, corretta analisi della situazione o speculazione, poco importa. Funziona così da queste parti. Non altrove. Recentemente, in Russia e in Cina, di fronte a situazioni critiche simili alla Brexit, la soluzione è stata drastica: Borse chiuse a oltranza, per decreto, in attesa di tempi migliori. Non facciamo cambio di regimi (anche se ogni tanto, per sconforto, il pensiero ci sfiora) ma non si può stare neppure sul ring a barcollare come pugili suonati.

Mi sembra di capire che i mercati non abbiano paura della Brexit, sono spaventati dalle non risposte dell'Europa. La casa brucia e questi, dalla Merkel a Hollande passando per Renzi, parlano e litigano tra ordini e contrordini: gli inglesi devono uscire subito, no c'è tempo facciano con calma, adesso vedremo. E le banche? Ferme, immobili a prendere botte, e fa paura l'idea che Unicredit, primo gruppo italiano sullo scenario internazionale, sia e resti senza amministratore delegato, cioè senza guida e strategia. Vien da pensare, dopo quattro giorni da incubo, che hanno ragione quelli che Oltremanica hanno votato Brexit. Stare in questa Europa non solo è inutile ma è davvero pericoloso. Del resto sperare che arrivino soluzioni da chi - politici, economisti e burocrati che siano - non ha saputo prevedere, prevenire ed evitare il pericolo, da chi si è fatto sorprendere così impreparato, è come chiedere al piromane di spegnere l'incendio da lui stesso appiccato.

Pensate in che mani siamo: solo poche settimane fa, come documenta oggi su questo giornale Nicola Porro, il principale consulente finanziario di Matteo Renzi consigliava ai clienti del suo fondo di acquistare titoli bancari. Cioè scommetteva sul fallimento di Brexit.

Un genio. Ha rovinato persone, famiglie e, visto che evidentemente il premier lo ha ascoltato, il Paese intero. Ridateci Berlusconi. O chi per lui, basta che non sia un ragazzino presuntuoso e inesperto. Piuttosto Antonio Conte, italiano e vincente.

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