Cronache

"Volevano rubare le arance". Così l'assassino ha confessato l'omicidio

Questo pomeriggio il custode del fondo agrumicolo, ricadente in un territorio tra le province di Catania e Siracusa, ha confessato di avere ucciso gli uomini ritrovati privi di vita nel terreno, le vittime volevano rubare le arance e sono state punite così dall'uomo

"Volevano rubare le arance". Così l'assassino ha confessato l'omicidio

È arrivata la svolta sulle indagini relative al duplice omicidio e al tentato omicidio commessi nel fondo agrumicolo di contrada Xirumi, sulla piana di Catania, territorio ricadente tra la provincia di Siracusa e il Capoluogo etneo. Gaetano Sallemi, custode del terreno, questo pomeriggio, ha confessato di essere l’autore dei reati. Dopo l’incessante interrogatorio tenuto dagli inquirenti l’uomo ha ceduto raccontando quanto accaduto l’altra notte. L’assassino, 42 anni, del posto, era stato sottoposto sin dall’inizio a fermo in quanto unico indagato per quello che è apparso subito un fenomeno legato alla criminalità agricola e non ad una spedizione punitiva di carattere mafioso.

Le vittime dei colpi di fucile sparati da Sallemi sono Massimo Casella, 47 anni e Agatino Saraniti di 19 anni. I corpi privi di vita dei due sono stati ritrovati lungo il terreno agricolo a distanza di poche centinaia di metri. Il cadavere del giovane era dentro un fossato. A fare la tragica scoperta, lanciando l’allarme alle forze dell’ordine, sono stati gli stessi familiari dei due. Casella e Saraniti non erano infatti rientrati a casa quella sera. Essendo notte avanzata, i loro parenti, preoccupati per le loro sorti, si sono messi alla ricerca ritrovandosi poi sul luogo del delitto.

Ad essere colpito con la stessa arma da caccia e, sempre nella stessa zona, anche Gregorio Signorelli, di 36 anni. L’uomo è stato ferito all’addome e al polso ma ha avuto la forza di chiamare un parente che lo ha accompagnato all’ospedale Garibaldi di Catania. Dopo un delicato intervento chirurgico le condizioni di Signorelli rimangono ancora gravi. Nel frattempo, i poliziotti della squadra mobile di Catania avevano raccolto la testimonianza del parente cercando di ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Poi la chiamata dei carabinieri che segnalava la presenza dei due cadaveri nella stessa zona. Da qui un intenso lavoro alla ricerca di quei tasselli che potessero legare l’intera vicenda. Sin da subito i sospetti sono ricaduti sul custode del fondo agricolo che questo pomeriggio ha reso la confessione così: “Li ho uccisi io”.

Secondo la ricostruzione ufficiale, Massimo Casella, Agatino Saraniti e Gregorio Signorelli, si sarebbero recati in quelle campagne con l’obiettivo di rubare le arance. I tre sarebbero stati sorpresi da Sallemi, il quale, dopo una violenta discussione, avrebbe esploso nei loro confronti i colpi di fucile. L’arma è stata sequestrata dalla polizia. Nei pressi della zona è stato anche ritrovato un camion carico di agrumi.

Sui corpi delle due vittime, la procura di Siracusa ha disposto l’autopsia.

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