Cronache

La turbolenza, poi il mal di testa: "Ha le meningi bucate"

Un 38enne chirurgo di Treviso ha subìto un piccolo foro nelle meningi dopo una turbolenza su un volo aereo: un caso ogni 20mila, ecco cosa è successo

La turbolenza, poi il mal di testa: "Ha le meningi bucate"

Un caso singolare e molto raro si è verificato su un passeggero in volo da Treviso a Lamezia Terme: una classica turbolenza, come quelle che capitano molto spesso, ha causato al 38enne Ugo Grossi, medico della "Seconda chirugia" dell'ospedale di Treviso, un foro nelle meningi.

I sintomi

Le prime 72 ore dopo il viaggio in Calabria non avevano fatto presagire nulla di strano. Poi, però, sono cominciati i primi sintomi a partire dal mal di testa ma non uno qualsiasi: diventava insostenibile se l'uomo stava in piedi e spariva misteriosamente immediatamente appena disteso a letto. Questa stranezza è stato il vero campanello d'allarme che lo ha spinto a rivolgersi a un neurologo. La diagnosi è stata chiara: "ipotensione intracranica spontanea", una problematica rara che colpisce mediamente uno su 20mila ogni anno. Addirittura, il suo caso clinoco è già stato descritto e pubblicato sulla rivista specializzata European Journal of Neurology.

"Lesione al collo per turbolenza"

"Segnaliamo un uomo di 38 anni altrimenti sano ricoverato in ospedale con mal di testa ortostatico che si è sviluppato dopo un volo a corto raggio durante il quale ha subito una lesione al collo a causa di turbolenza", scrivono gli specialisti. La conferma che le meningi del paziente fossero state forate è arrivata dopo risonanza magnetica del cervello e della colonna vertebrale oltre ad approfondite analisi al sangue e tomografia computerizzata. Il medico è stato ricoverato proprio nel reparto in cui lavora al Ca' Foncello di Treviso e ha dovuto osservare un mese di riposo assoluto.

L'evento è accaduto qualche tempo fa ma la notizia è stata data soltanto oggi. "Ho avuto una rara condizione, nota come ipotensione intracranica spontanea, causata dalla formazione di un 'forellino' nelle meningi che provoca la fuoriuscita di liquor, il fluido che protegge il cervello e il midollo spinale – racconta Grossi al Messaggero - l’unico evento che ricordo che potrebbe aver fatto da 'trigger', da grilletto, è un volo per la Calabria durante il quale ho avuto un trauma sussultorio da turbolenza con il collo reclinato verso il mio bambino, che mi sedeva accanto", ha aggiunto.

"Completo sollievo sintomatico"

Il paziente è stato trattato con riposo a letto, idratazione e 1 mg/kg/die di prednisone orale per 5 giorni, con una sospensione graduale nei 7 giorni successivi. "È stato osservato un completo sollievo sintomatico dopo 16 giorni, con risoluzione dei reperti patologici alla risonanza magnetica cerebrale e spinale dopo 1 mese, ad eccezione del potenziamento pachimeningeo localizzato", si legge sul referto medico. "La tempestività della diagnosi effettuata dal neurologo Simone Tonello è stata fondamentale per consentirmi di iniziare subito la terapia più adeguata con abbondante idratazione, cortisone e caffeina", sottolinea Grossi.

Il paziente non è stato trattato chirurgicamente ma è bastata la terapia conservativa come ha confermato lo stesso chirurgo che ha approfondito dopo essersi reso conto "che il sacrificio di mantenere un religioso riposo per quattro settimane veniva ripagato da una graduale ripresa, fino alla completa scomparsa dei sintomi". Adesso, il giovane medico è guarito al 100% ed è tornato alla sua attività a tempo pieno in sala operatoria.

"Ora sono doppiamente contento - conclude al Messaggeroper essere guarito e per aver potuto descrivere il mio caso in modo da lanciare il messaggio a pazienti con la mia stessa condizione che la terapia conservativa può funzionare".

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