Politica

Il voto in Sicilia cambierà tutta la politica

Siamo alla vigilia di una vera rivoluzione politica. Dobbiamo solo aspettare l'ultimo test prima che si scoprano le carte

Il voto in Sicilia cambierà tutta la politica

Il politologo Angelo Panebianco sul Corriere della Sera di ieri metteva in evidenza alcune contraddizioni di questa lunga campagna elettorale. Cioè l'impossibilità per i leader di dire come stanno esattamente le cose perché prigionieri di uno schema di comunicazione - quello di un sistema elettorale maggioritario - che non può funzionare in una competizione su base proporzionale come quella che molto probabilmente ci attende. Per cui, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, le varie anime sono amiche, ma non troppo, nemiche, ma non fino in fondo.

Ieri, su questo giornale, in una lunga intervista, Silvio Berlusconi ha spiegato molto di ciò che pensa, spera e farà. Ma forse non tutto. Qualche carta - legittimamente - credo la tenga coperta, esattamente come sta, a mio avviso, facendo Matteo Renzi nel tour pre-elettorale di presentazione del suo libro.

Quella di Panebianco è quindi un'osservazione vera, ma basata su ciò che appare, che ho il dubbio non coincida con la verità degli intenti dei vari protagonisti. La soluzione dell'enigma sta quindi nel «non detto» che vai a sapere qual è.

Posso sbagliarmi, ma ho la sensazione che si sia alla vigilia di una vera rivoluzione politica, simile a quella che, nei primi anni Novanta, cambiò radicalmente lo scenario italiano (la morte del Pci, la dissoluzione della Dc, lo sdoganamento di An, la Lega e la nascita di Forza Italia). Siamo sicuri che da qui a un anno il Pd, Forza Italia, ma, più in generale, il centrodestra e il centrosinistra, saranno esattamente quelle cose che vediamo oggi contendersi nei sondaggi lo zero virgola del consenso di metà degli italiani? Che senso avrebbe, per i protagonisti e per il bene degli italiani che - ormai è evidente - attendono qualche cosa di davvero nuovo come un messia?

Gli scricchiolii sempre più evidenti su tutti i fronti e le contraddizioni irrisolvibili a bocce ferme segnalate da Panebianco dicono che forse ci siamo. Occorre solo aspettare di scavallare le elezioni siciliane di novembre, che un po' tutti dicono - mentendo sapendo di mentire - non avranno valore e ripercussioni nazionali. Balle. Potrei sbagliarmi, ma la Sicilia sarà l'ultimo test mascherato prima di scoprire le nuove carte.

Tutto il resto è solo tattica.

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