Guerra in Israele

Scuola di terrorismo

Frase choc contro Israele: Netanyahu serial killer

Scuola di terrorismo

Ascolta ora: "Scuola di terrorismo"

Scuola di terrorismo

00:00 / 00:00
100 %

Patrick Zaki, che gli italiani hanno salvato dalle carceri egiziane, sputa su Netanyahu e l'Occidente. Ma non solo. «Quanto è bello quando brucia Tel Aviv» hanno scritto in un manifesto alcuni studenti del liceo Manzoni di Milano, uno dei socialmente meglio frequentati della città. E il ministro dell'Istruzione Valditara, alle prese in queste ore con decine di analoghi casi, ha sbottato: «Vorrei vederli in prigione». Mi spiace ministro, ma non accadrà perché questi giovani disgraziati si faranno scudo del ben di Dio che offre loro l'Occidente che detestano: la libertà, anche la libertà di espressione e la libertà di odiare. Questi ragazzi non vanno arrestati, andrebbero spediti in gita premio in Palestina o, meglio, in Iran (è la stessa cosa, ma più grande e crudele) a immergersi nello squallore culturale e civile di quelle società che tanto amano, magari a incontrare i loro coetanei imprigionati e torturati da una religione feroce che si è fatta Stato solo per avere detto ciò che pensano e sognano, per aver osato, le ragazze, scoprirsi il capo.

«Quanto è bello quando brucia Tel Aviv» è il risultato di anni di egemonia culturale della sinistra, delle prediche di Saviano, di avere avuto Laura Boldrini presidente della Camera, Gad Lerner opinionista televisivo, Alessandro Orsini ospite fisso nei programmi di Bianca Berlinguer, insomma è il frutto del martellante lavoro di tutti quei cattivi maestri che, al caldo delle libertà e dei diritti dell'Occidente, bombardano la nostra cultura e fanno passare per vittime i carnefici islamici. «Quanto è bello quando brucia Tel Aviv» è il risultato di una scuola che ha perso autorità e autorevolezza, di una cultura dell'antifascismo diventata più violenta e pericolosa del fascismo, di presunti luoghi di libertà i social diventati la spazzatura del pensiero e della verità.

Complimenti compagni, non contenti di avere distrutto un Paese nei periodi in cui lo avete avuto in mano avete distrutto pure un paio di generazioni a cui avete bruciato il cervello con le vostre farneticazioni sulla non identità di genere, sulla legalità come ostacolo alla

libertà, sulle droghe libere come via d'uscita dai problemi. In galera dovreste andarci voi, non le vostre giovani vittime. Ma siamo in Occidente, non si può fare. Giusto, è il prezzo della democrazia. Ma è un vero peccato.

Commenti