Retrogusto

Che cibo farà nel 2024? Lo chiediamo agli esperti. 1 / Il pasto migliore del 2023

Il nostro tradizionale sondaggio in cinque puntate tra giornalisti, critici e food editor. Partiamo con uno sguardo all’anno appena finito. Romito, Brutto/Pavan, Ambrosino, Bottura e i fratelli Capitaneo i più citati. E poi Disfrutar a Barcellona

Chiara Pavan e Francesco Brutto di Venissa
Chiara Pavan e Francesco Brutto di Venissa

I lettori della Retrogusto lo sanno: ogni anno interpelliamo i più importanti critici e food writer per chiedere loro che anno farà nel mondo della cucina e dei suoi dintorni. Quest’anno il sondaggio sarà a tappe. Cinque giorni, i primi dell’anno, ognuno con una domanda e le relative risposte. Partiamo con uno sguardo all’anno appena finito, il 2023, e a quello che per ciascuno è stato il pasto dell’anno. Buon divertimento.

Nadia Afragola (Panorama)
Atelier Moessmer Norbert Niederkofler a Brunico.

Giovanni Angelucci (conduttore tv Gambero Rosso Channel)
Niño Gordo, parilla asistica a Buenos Aires nelle mani del giovane German Sitz.

Francesca Romana Barberini (Food & Wine Reporter, “Segreti in Tavola” su RDS)
Un sorprendente pranzo al Ristorante Impero a Sizzano, in provincia di Novara: cucina di territorio e di tradizione resa contemporanea dalla mano felice della chef Paola Naggi,
un’esperienza completata dalla squisita accoglienza dalla sorella Emanuela e dal marito Federico.

Davide Bertellini (critico gastronomico e direttore marketing di Passione Gourmet)
Disfrutar a Barcellona.

Maurizio Bertera (Gazzetta dello Sport, La Cucina Italiana, Vanity Fair, Gambero Rosso)
Reale a Castel di Sangro: il menu degustazione di Niko Romito toglie ogni alibi a chi non ama la cucina vegetariana, è clamoroso.

Rossana Brancato (James Magazine)
Al ristorante Principe Cerami a Taormina, dove Massimo Mantarro ed il suo team di cucina e sala, affinano l’accoglienza siciliana contemporanea. Memorabile il servizio al guéridon del Tonno alla Wellington.

Chiara Buzzi (Linkiesta Gastronomika)
RAEST Restaurant a Torshavn, nelle Isole Faroer, perché le proposte sono il racconto sincero di un territorio che sta lottando (non senza poche difficoltà) per fare emergere una storia e
un’identità di gusto dannatamente unici.

Martina Carnesciali (Il Gusto)
Muna a Ponferrada. La fusione di terra, mare, tradizione e contrasti.

Alberto Cauzzi (vicedirettore della guida ristoranti de l’Espresso)
Ho fatto tante cene e pranzi interessanti quest’anno ma metto in cima alla lista il menù vegetale del ristorante Reale a Castel di Sangro.

Vincenzo Chierchia (Il Sole 24 Ore)
Molto interessante l'incontro tra i grandi vini di Argiano e Altesino con la cucina stellata di Aalto. Eleganza enologica premiata a livello mondiale con la nippocreatività, matrimonio molto ben riuscito.

Francesca Ciancio (giornalista gastronomica)
Verso Ristorante a Milano.

Marco Colognese (Reporter Gourmet eccetera)
Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia la felicità di una famiglia votata al gusto, un pranzo memorabile all’insegna di calore, sorriso e sapori. In Spagna Disfrutar, un nuovo pianeta della ristorazione.

Antonella De Santis (Gambero Rosso)
Uliassi, Lab 2023.

Massimo Di Cintio (giornalista gastronomico)
Tre Rane (Lecce)

Marco Gatti (autore IlGolosario Ristoranti Gatti Massobrio)
Da Manuelina di Recco (Ge), grande ristorante della famiglia Carbone dove è declinato in modo mirabile il motto "La tradizione è innovazione", filosofia che ispira anche l'altro locale di proprietà dedicato alla gloria del gusto ligure e italiano che è la focaccia al formaggio.

Giulia Gavagnin (La Verità)
Marco Ambrosino che a Sustanza a Napoli interpreta il Mediterraneo in modo universale.

Chiara Giovoni (ambasciatrice della Champagne in Italia e Wine Expert per Spirito diVino e WineNews)
La degustazione di pizza da Francesco Martucci, ai Masanielli di Caserta.

Manlio Giustiniani (Champagne e wine expert James Magazine)
Ristorante Carpaccio a Parigi.

Andrea Gori (Intravino, Business People)
Dav Mare al Belmond Splendido Mare a Portofino, chef Davide Galbiati.

Andrea Grignaffini (direttore Guida Espresso Ristoranti)
Osteria Francescana a Modena.

Fabiano Guatteri (Direttore editoriale di CityLightsNews)
Da Andrea Aprea a Milano, cucina pragmatica, non sbaglia un piatto.

Carla Icardi (direttore Food MNcomm)
Il menu vegetariano di Niko Romito

Niko Romito
Niko Romito

Åsa Johansson (giornalista freelance)
Il Giglio a Lucca. Elegantemente rilassato, buonissimo e divertente.

Camillo Langone (Il Foglio, Il Giornale)
Il pranzo all’Osteria Francescana. Al tavolo di cucina, servito e riverito da Massimo Bottura in persona. Più di un pranzo dell'anno: uno dei vertici della mia vita.

Lara Loreti, responsabile Wine & Spirits del Gusto)
Da Palazzo Petrucci a Posillipo (Napoli) alla corte dello chef Lino Scarallo. Locale elegante sul mare, seduti al tavolo si può ascoltare lo sciabordio delle onde e godere di una vista spettacolare sul golfo di Napoli. La cucina è schietta, raffinata e sostanziale. La tradizione viene reinterpreta con sapienza ed estremo gusto. Da non perdere i tagliolini di calamaro e la pastiera scomposta.

Sara Magro (Condé Nast Traveller e Il Sole 24 Ore)
Al ristorante Glam a Venezia.

Giambattista Marchetto (direttore Vinonews24)
Bacàn a Venezia.

Paolo Marchi (Identità Golose)
Alla Madonnina del Pescatore a Senigallia e a livello novità all’Osteria dei Maltagliati di Maicol Capriotti e Federica Brandimarte a Torano Nuovo (Teramo).

Paolo Massobrio (Il Golosario)
A Villadorata di Noto da Viviana Varese.

Tania Mauri (Cook inc)
Il mio pranzo dell'anno è stato quello fatto a Udine durante la manifestazione di Ein Prosit 2023 dove David Muñoz ha cucinato, con le sue brigate, 10 piatti di pura poesia ed emozione che raccontano le tappe della sua storia.

Anna Mazzotti (food editor di Vanity Fair)
Da Enrico Crippa al tristellato Piazza Duomo ad Alba, per l’uso straordinario di erbe, fiori e germogli.

Cristina Mercuri (DipWSET, Wine Educator and Presenter, founder @ Mercuri Wine Club)
Ristorante La Risacca a Lido di Camaiore. Lorenzo Tosi è giovane, gentile, accogliente e colto, ma soprattutto ha un ottimo gusto per i vini. La scelta è ampia e non scontata, un giusto equilibrio tra nomi noti e piccoli produttori eccellenti. I suoi piatti sono tipicamente versiliesi, con spaghetti alle arselle a regola d'arte e pesce freschissimo. Ottimo il crudo. Spettacolare la scelta di pane e schiacciata, fatte da lui.

Michele Mezzanzanica (Il Giorno e Qn Itinerari)
Zijavica (Quarnaro, Croazia). Tecnica sopraffina e materie prime locali eccezionali, in primis i rinomati scampi.

Alessandra Moneti (Ansa e Terra e Gusto)
A Fiumicino da Pascucci al porticciolo, tra mare e terra dopo una passeggiata all'orto tra gli scavi archeologici, in porto e all'oasi WWF di Macchiagrande.

Anna Muzio (giornalista freelance)
M’allargo e metto i due pasti/posti migliori del 2023 collegati da un approccio etico tradotto in una cucina di altissimo livello: Venissa di Chiara Pavan e Francesco Brutto (foto in alto) con il focus sui vegetali e le specie invasive ed Entropy a Bruxelles, un ristorante di pura creatività i cui interi ricavi vanno a una Onlus che lotta contro la precarietà e lo spreco alimentare.

Francesca Negri (direttrice fancymagazine.it)
Verso a Milano.

I fratelli Capitaneo di Verso
I fratelli Capitaneo di Verso

Carlo Ottaviano (Il Messaggero)
A Roma all’Anantara Palazzo Naidi dallo chef Heros De Agostinis. Heros, tornato nella sua città, ha raggiunto una maturità notevole, rafforzata dalla sicurezza di lavorare in casa, laddove si era formato, con prodotti che conosce bene.

Laura Pacelli (giornalista e marketing manager Tenute Pacelli)
Il risone, canoce, xo di Schie (salsa d’ispirazione orientale ai frutti di mare essiccati, aglio e chili) e cicoria di Salvatore Sodano, chef campano del Local* di Venezia. Mi ricorda l’infanzia e alcuni viaggi del passato recente (e futuro).

Antonio Paolini (co-curatore Guida Ristoranti Gambero Rosso)
Al Pagliaccio di Roma: Anthony Genovese al suo top, forma, sostanza, idee, sapori.

Carlo Passera (Identità Golose)
Più di un pasto sorprendente, ma quello più fecondo forse ai Balzi Rossi di Ventimiglia, chef Enrico Marmo.

Bruno Petronilli (direttore James Magazine)
Il menù di caccia di Antonio Guida al Ristorante Seta e il menù LGBT di Davide Scabin al Ristorante Carignano.

Luciano Pignataro (Il Mattino)
Punto Nave a Pozzuoli, cucina semplice e materia prima inarrivabile.

Filippo Piva (GQ)
Confine - Pizza e Cantina, a Milano, un'esperienza da dieci e lode, finalmente.

Anna Prandoni (direttrice Linkiesta Gastronomika)
Senza se e senza ma: la cena da Marco Ambrosino nella sua nuova casa napoletana, Sustanza.

Isabella Radaelli (giornalista gourmet e viaggiatrice)
Saporium a Firenze, chef Ariel Hagen, menu Pes-Care: è stato il mio ultimo pranzo stellato del 2023, una fine d’anno sorprendente con un ottimo abbinamento vini.

Andrea Radic (Giornalista e conduttore tv)
La cena da Viviana Varese al suo Viva. Enorme talento, tecnica, gioia e colore. Da non perdere “Agnello radicchio, mandorla e arancio” un piatto mediterraneo e concreto con sapori che fanno felice il palato. Grande donna e grande chef che ha ritrovato con energia la sua forma più smagliante

Edoardo Raspelli (cronista della gastronomia)
A Clusane d’Iseo (Brescia) il ristorante Da Nadia. In un posto meraviglioso, con il panorama dell’intero lago, la più grande zuppa di pesce d’Italia e somma cucina di mare.

Camilla Rocca (giornalista free lance)
I tortelli di zucca della famiglia Santini Dal Pescatore.

Fernanda Roggero (sole 24 Ore)
Pranzo a Venissa. Chiara Pavan e Francesco Brutto hanno capito dove sta andando la cucina.

Leila Salimbeni (direttore Spirito DiVino)
Mi sono divertita molto, e ho pensato altrettanto, da Nikita Sergeev dell'Arcade.

Sarah Scaparone (Dissapore)
Il mio pasto dell’anno è senza dubbio quello da Io a Piacenza, ovvero a “casa” di Luigi Taglienti nella vecchia falegnameria del monastero, proprio a fianco alla chiesa sconsacrata di
Sant’Agostino. In un ambiente raffinato, sormontato da una grande luna, il mio percorso è stato quello vocato alla celebrazione delle salse, ma anche a piatti legati da quel fil rouge che nella cucina di Taglienti porta il nome di nota citrica. Lo chef ne fa un uso mai esasperato, ma attuale, intelligente, elegante: signature di ogni piatto lo valorizza imprimendolo nella memoria gustativa e visiva dei commensali.

Margo Schachter (food and lifestyle editor)
Reale a Castel di Sangro.

Roberta Schira (scrittrice e critico gastronomico)
Silene Piccolo Ristorante a Foligno dove Nicoletta Franceschini ha dimostrato competenza acquisita alla scuola di Niko Romito e fantasia alimentata dall'amore per le cose buone, erbe e aromi dimenticati. Niente di banale, originale nell’eleganza.

Luca Sessa (Guide de L’Espresso)
Il miglior pasto del 2023 è stato quello fatto in estate dai Bros’ a Lecce. Sperimentazione che non perde mai di vista il gusto, con margini di crescita enormi.

Gualtiero Spotti (Cook Inc)
Disfrutar a Barcellona.

Gli chef di Disfrutar
Gli chef di Disfrutar

Luciana Squadrilli (senior editor di Food & Wine Italia)
Agli Amici, tornare da Emanuele e Michela Scarello è sempre una bellissima conferma tanto per la cucina quanto per l’accoglienza e la sala dei formaggi vale il viaggio.

Luca Turner (Passione Gourmet)
Ai Tenerumi, sull’isola di Vulcano, esperienza unicamente vegetale.

Cristina Viggè (Fuori Magazine)
Ristorante Andreina, a Loreto. Un pellegrinaggio nel sancta sanctorum della brace, con la quale Errico Recanati ha un rapporto ancestrale e contemporaneo, sacro e laico. Un luogo unico, dove dialogano cuore e fumo, e dove il fuoco è la religione.

Adua Villa (#globetrottergourmet)
In un mondo che corre sempre più veloce e sempre più Globetrotter il mio pasto ha avuto il gusto del comfort food e sono state le vellutate. La mia prefe: marroni e cereali misti croccanti.

Valerio Massimo Visintin (Corriere della Sera)
Alla Razdora di Milano. Non il pasto migliore in assoluto ma quello che accende la speranza di una nuova prospettiva. È la storia di uno chef di alto bordo, il piacentino Matteo Monti, che cambia vita e si mette a cucinare pasta fresca in un piccolissimo ristorante ricco di umanità.

Gabriele Zanatta (Identità Golose)
Il Luogo di Aimo e Nadia e Piazza Duomo di Alba.

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