
Retrogusto
L’osteria pugliese di via Friuli, a Milano, ha trasformato il tradizionale piatto barese in cui la pasta viene risottata nel sugo e diventa croccante, in un culto che diventa showcooking. E che viene declinato anche della versione con le cime di rapa e in quella con il pacchero. Ma questo locale offre tante altre specialità pugliesi in un ambiente elegante e metropolitano



Lo chef pluristellato coordina le operazioni gastronomiche nel ristorante fine dining del Grand Hotel Furore, sulla Costiera Amalfitana, e ha affidato la cucina a un giovane collaboratore che interpreta la cucina campana con delicatezza ed eleganza. Tra i piatti migliori il Festival di pomodoro, i Veli di mare e la Rana pescatrice con zucchine alla scapece

Esordisce nei bianchi fermi l’azienda della famiglia Vettoretti, e lo fa con Il Preciso, un Incrocio Manzoni di buona stoffa. Ma il focus resta il Prosecco prodotto in 1,3 milioni di bottiglie negli 80 ettari di vigneti tra Conegliano, Valdobbiadene e Asolo condotti all’insegna del “Natural balance”, il principio che regola ogni fase della produzione, dalla vigna alla cantina

E’ la parola chiave che riassume la nuova annata del grande vino di Bolgheri e il tema interpretato dal camerunese Pascale Marthine Tayou, protagonista della 17esima edizione della Vendemmia d’Artista. Bottiglie da collezionisti, che hanno fruttato, nell’asta organizzata da Bonhams, 300mila dollari destinati alla Fondazione Guggenheim

La Distilleria Indie a San Pietro in Campo, in Garfagnana, fondata nel 2022 da Saverio Bertagni e Francesco Marcucci, è la prima in Europa con un approccio totalmente sostenibile e un impatto ambientale nullo. Il prodotto, nato qualche anno prima, ha ricevuto molti premi ed è realizzato con botaniche tutte nazionali, da Nord a Sud

È uno dei settori che più è cambiato negli ultimi anni nel mondo della gastronomia. E la guida Pane e panettieri d’Italia del Gambero Rosso, di cui è uscita l’edizione 2026, fotografa questa rivoluzione bianca. Il consumo si è ridotto ma è diventato più consapevole e attento, e questo costringe gli artigiani a concepire nuovi formati e modelli produttivi

Lo chef franco-calabrese del Pagliaccio di Roma, da anni due stelle Michelin, celebra l’importante anniversario senza inutili nostalgie ma raccontando che cos’è ora la sua cucina. Il menu è un vero “concept”, colto ed entusiasmante, e trae ispirazione da mille suggestioni diverse. Suo complice il general manager Matteo Zappile, grazie al quale la sala lavora magnificamente

Debutta nella nostra lingua la nuova piattaforma del Comité Champagne: formazione gratuita e interattiva per professionisti e appassionati. Il corso è strutturato in tre livelli: Esploratore, Intenditore ed Esperto. Un percorso graduale che affronta tutti gli aspetti, dalla storia al terroir, dal metodo di produzione alle tecniche di degustazione.

La cantina della Valpolicella nata nel 1993 dall’ostinazione di un imprenditore della moda convertito alla viticoltura dimostra che dall’amore per il territorio possono nascere anche ottimi vini “senza storia”. La conduzione è dal 2019 integralmente biologica e lo stile quello di vini da tutti i giorni ma mai banali. L’Amarone naturalmente resta il centro del progetto ma sono notevoli anche il Valpolicella Classico (I’m) perfetto e il Trebbiano di Lugana Gabriella

L’azienda della famiglia Bariselli produce un numero limitato di etichette (e di bottiglie) secondo i princìpi della biodinamica. In cantina solo millesimati e solo lunghi affinamenti sui lieviti, come i 90 mesi del Riserva e i 70 dell’Opposé. “Saper aspettare è una qualità di chi lavora la terra”, dice il patròn Gian Mario Bariselli, che guida l’azienda con la figlia Gloria

Presentato a Torino il libro edito dalla TOPIC di Marco Bolasco che ripercorre tra testi e immagini la breve ma intensa storia dell’innovativo ristorante ospitato nell’headquarter della Lavazza, nato dalla collaborazione della famiglia del caffè, dello chef spagnolo che ha cambiato la gastronomia mondiale Ferran Adrià e dello scenografo Dante Ferretti, che ha in cucina Federico Zanasi

Il ristorante della famiglia Mussini si trova nel cuore del porticciolo di Portofino ed è un indirizzo imperdibile della perla del Tigullio. Andateci per i crudi di pesce, per la cucina tradizionale ma elegante a base di pesce e soprattutto per la gentilezza del personale, che è il vero valore aggiunto. Un brand di meritato successo, che ha anche locali a Rapallo e a Paraggi

Il capoluogo piemontese ospita giovedì 19 al Lingotto la più grande manifestazione gastronomica mondiale, la The World’s 50 Best Restaurants, che stila la lista dei migliori ristoranti del mondo. Un evento molto atteso per conoscere la classifica (l’anno scorso vinse Disfrutar a Barcellona e il primo italiano di Lido 84 al 12° posto) ma anche per l’impatto economico e mediatico su un territorio che potrebbe imporsi come destinazione gastronomica globale

Il ristorante del resort sulle colline pisane di Cannavacciuolo celebra la cucina locale ma anche quella della terra di adozione del Tonino nazionale. Lo chef Marco Suriano, ligure di Santa Margherita, ha mano pulita, netta, cerca la purezza dei sapori senza gesti eclatanti e ha un piacevole understatement che rende una cena un’esperienza snella e confortevole

Il ristorante del leggendario Matsuhisa, che ha sede presso Armani in via Pisoni, propone i classici della cucina orientale reinterpretati in chiave fusion e territoriale, grazie allo chef Antonio D’Angelo (e alle erbe e agli ortaggi del suo orto) e al fantastico lavoro del pastry chef Beppe Allegretta. Che trasformano una cena in un’esperienza indimenticabile

Dalla Pasticceria Filippi del Vicentino un prodotto per tutto l’anno che ricalca lo stile del panettone ma in versione ridotta e con l’olio extravergine d’oliva al posto del burro. Sette le versioni: caramello salato, arancia, mela e cannella, arancia e cioccolato, pera e cioccolato, amarena, albicocca. L’ennesima idea di un’azienda con oltre cinquant’anni di vita e una propensione all’innovazione

È uscita l’edizione estiva del brand belga (distribuito per l’Italia da Anthology by Mavolo) che per i suoi distillati utilizza le foglie di coca. Amuerte Yellow ha come botaniche le bacche di ginepro, l’angelica, il coriandolo e il mamoncillo, un frutto raro originario dei Caraibi e dell’America Latina, che porta note esotiche, tra mango e litchi, perfette per la bella stagione
