Retrogusto

Il Treno dei desideri gastronomici

L’Osteria del Treno, a Milano, è un locale che non si limita a proporre gli highlights della cucina lombarda, ma ha un approccio colto e profondo, che valorizza il lavoro dei produttori e degli artigiani del territorio. E il patròn Angelo Bissolotti è una vera memoria storica della Milano che mangia

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Con la sua aria da dopolavoro ferroviario, quelle pareti gialline, l’Osteria del Treno sembra un posto come un altro, dal quale aspettarsi un buon pasto sincero. E invece questo posto che si trova tra la stazione Centrale e Repubblica, al numero 46 di via San Gregorio è davvero speciale, per almeno tre motivi.

Il primo è l’attenzione nel menu a una milanesitudine, o per meglio dire una lombarditudine, colta e non furbetta. Qui non si gioca solo sul trio cotoletta-ossobuco-risotto ma c’è una vera enciclopedia ragionata delle tradizioni profonde del territorio padano.

Il secondo è la cura nella scelta dei fornitori, che sono opportunamente valorizzati. L’OdT è tra i promotori dell’Alleanza tra i cuochi e i contadini, gli allevatori, i piccoli artigiani rappresentati dal Mercato della Terra e dai presìdi Slow Food. Ciò che consente al menu di essere al contempo autentico, di qualità e ideologicamente contemporaneo.

Il terzo è la figura del patròn Angelo Bissolotti, un vero asso nella manica. Memoria storia della Milano che mangia, la sua simpatia è contagiosa e i suoi ricordi avvincenti e chiunque vada a mangiare in questo locale dovrebbe assicurarsi di riuscire a scambiare almeno quattro chiacchiere con lui. Perché alla fine ciò che rende unici i locali sono le persone.

All’Osteria del Treno si sta davvero bene. La location è semplice ma curata, niente tovaglia, ambiente spartano ma non sciatto. Il servizio è efficiente, l’atmosfera calorosa, certo non sempre è facile trovare un tavolo la sera ma questo è un segno di qualità. E certo, i prezzi sono un po’ più pesanti di quanto uno si aspetti da un’osteria, ma almeno in questo caso non si paga la fattura dell’interior designer o del responsabile marketing, ma la sostanza nel pensiero gastronomico e nel il piatto.

Il menu, che propone sempre qualche variazione del giorno, è davvero un bel viaggio, quando vado davvero mi trovo nell’imbarazzo di scegliere tra mille tentazioni. Soprattutto nella parte iniziale della cena, dove si può spaziare dalle Lumache alla lombarda con erbette e acciughe al Cappuccino del Magut con crema di Robiola di Pandino, dal Vitello tonnato alla vecchia maniera (bella cosa per un piatto spesso reinterpretato un po’ a sproposito) agli Involtini di verza con castagne e fonduta. Ci sono poi ricche selezioni di salumi e formaggi, particolarmente interessanti quello dedicato ai presìdi Slow Food (capocollo di Martinafranca, tarese della Valdarno, salame pezzente delle montagne materane, vezzena trentino) e il misto di Sauris. Ai primi i Tortelli di anatra con burro e zeste di arancia e le Pappardelle al ragù di coniglio in salmì.

Secondi sapidi e potenti: il Bollito misto vale la visita, ma anche il Rognone trifolato alla milanese con purè e il Baccalà alla milanese convincono.

Osteria del Treno Bissolotti Boys


I vegetariani non si spaventino: per loro c’è un misto davvero soddisfacente (involtini di cavolo viola ripieni di ricotta, e funghi con fonduta di parmigiano, strudel ripieno di verza e castagne e flan di porri). Contorni della tradizione (scarola ripassata con pomodori, olive e capperi, cipolline in agrodolce). I dolci sono casalinghi, una buona Crostata del giorno, una Torta al cioccolato fondente con mousse di castagne e una selezione di gelati e sorbetti di alta qualità. Si beve attingendo da una carta con un centinaio di referenze che dà ampio spazio ai prodotti del territorio e per il resto punta forte sul Piemonte. A pranzo dal lunedì un menu stringato con qualche piatto d’osteria (Mondeghili, Lingua in salsa verde, Carne salada con panna acida). A volte si svolgono serate a tema. La vicina Sala Liberty si presta a eventi di ogni genere.

L’Osteria del Treno è aperta tutti i giorni a pranzo e a cena dal lunedì al venerdì, il sabato solo acena, la domenica solo a pranzo.

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