
Retrogusto
Quello milanese dell’imprenditore Enrico Buonocore è il primo gruppo della ristorazione a entrare come socio effettivo nell’associazione che riunisce 124 brand del made in Italy con un totale di oltre 10mila anni di storia. Un grande riconoscimento per un’azienda con locali a Milano, Paraggi, St Moritz e Parigi (e presto Londra e Porto Cervo) che rappresenta un modello unico di ospitalità che unisce eccellenza e familiarità



Il 1° agosto è la Giornata internazionale della popolare bevanda che smuove un mercato globale di 793 miliardi di dollari. E anche in Italia il mercato è in pieno fermento, come dimostrano i numeri e i dati di vendita di una catena come Doppio Malto, che vede sul podio delle preferenze dei consumatori la Bionda, l’IPA e la Rossa e al nono posto quella zero alcol, che sta scalando le classifiche
Il ristorante al centro di Roma dello chef di Fiuggi è ormai uno degli indirizzi più affidabili della capitale per la cucina di pesce, che qui viene trattato con tecnica e fantasia. Come dimostrano l’Aperitivo azzurro, tutto a base di pesce povero, il Mare forza otto, che trasforma il concetto di un’insalata di mare, e la Carbonara di mare, un piatto che a quasi vent’anni non smette di sedurre

Lo chef di Da Lucio a Rimini, considerato il punto di riferimento in Italia nella frollatura del pesce, per tutto il periodo in cui i pescherecci sono fermi per tutelare la riproduzione (nell’Alto Adriatico dal 31 luglio al 13 settembre) stravolge la sua proposta inserendo molti piatti di carne. “Mi piace cambiare sempre direzione. E poi la Romagna è una terra di dialogo tra mare e campagna”

Un settore che vale 40 miliardi l’anno in Italia ma nel quale mancano spesso figure per una vera crescita. Il primo libro bianco sul tema, presentato da sigle “di peso” ne identifica alcune, dal product manager all’hospitality manager, dal consulente al curatore di esperienze

Esce il DosaggioZero Riserva dell’azienda creata nel 1987 in seguito all’incontro tra Antonio Stelzer e Roberta Giuriali. Un vino che è un assemblaggio di Pinot Nero e Chardonnay che fanno una sosta sui lieviti di almeno 36 mesi e poi sono “tirati” senza il dosaggio zuccherino, ciò che ne mantiene l’identità organolettica. Un vino robusto e al contempo profondo, vibrante e lungo

Lo chef di Otto ½ di Hong Kong, unico ristorante italiano con tre macaron fuori dal nostro Paese, è da qualche anno socio di Enrico Togni della Tongi Rebaioli, che fa viticoltura biodinamica e di montagna, producendo un pugno di etichette molto personali che sono fuori da ogni denominazione. Un’alleanza tra due eccellenze in nome di un territorio da rilanciare

Arriva in libreria A Cena con Diritto, un volume scritto dal giurista Alessandro Klun che racconta con linguaggio semplice e molti esempi un aspetto che non si racconta mai dell’attività di somministrazione del cibo: il dedalo di norme a cui è sottoposto qualsiasi locale, dagli aspetti burocratici e dell’HACCP fino alle gestione delle recensioni negative e dei prezzi (e sovrapprezzi)

Prodotto con ginepro, genziana, achillea, menta piperita, quassio, eucalipto, rabarbaro e altre botaniche segretissime e nel bicchiere profondo e affilato, è l’ultimo prodotto in ordine di tempo della azienda fondata sul lago di Orta da Luca Garofalo ed Ezio Primatesta, dalla qualità inconfondibile e dall’immagine rock and roll. Ci sono anche il vermouth rosso Vandalo, il bitter Spinto e il gin Fulmine

È uscita la quarta edizione del volume ideato da Paolo Massobrio e Marco Gatti che recensisce 1.700 cantine che non sono solo un luogo dove degustare un buon calice ma una destinazione per vacanze, relax, cultura, oltre che la chiave di accesso a un territorio. Un vero vademecum a un mondo che coinvolge 15 milioni di persone l’anno e muove 40 miliardi di euro di Pil

Lo chef altoatesino, tre stelle Michelin con una cucina improntata alla rigida filosofia del “Cook the Mountain”, ha da qualche mese aperto un locale semplice ma buonissimo e coerente con i suoi valori in un albergo ricavato da una dimora rinascimentale che si trova a Rasun di Sopra, in Val Anterselva. Una vera grande scoperta, a prezzi assai interessanti

Un locale che è al contempo ristorante, bar e installazione sensoriale nella sede storica della Maison della Champagne. Il commensale viene guidato da una regia che mette insieme champagne, cucina e narrazione visiva. Il format rinasce ogni anno con un nuovo chef ospite chiamato a reinterpretare il tema della policromia. Ora c’è Charles Colombeau

Il produttore piemontese, che ha dato nuovo sprint a una cantina nata a Bra nel 1880, punta tutto su una produzione “unplugged”, ovvero con la tecnologia ridotta al minimo, e su un approccio agronomico sostenibile. Il cuore della produzione è il Nebbiolo, ma lui per l’estate propone tre bianchi (l’Arneis, il Viognier, il Metodo classico) accostandoli ad altrettanti brani della celebre opera dei Beatles

La cantina siciliana del gruppo Domini Castellare di Castellina presenta una nuova etichetta, un passito dedicato al grande enologo che è stato il primo a credere nella rinascita enologica dell’isola. Un vino anomalo, da uve Semillon e Gewürztraminer, che non è adatto soltanto al fine pasto, ma grazie alla sua acidità può sostenere un intero pasto. Nel resto della produzione, due linee: Colori di Sicilia e I Putti del Serpotta

La cena nell’originale ristorante milanese di Andrea Arcieri è giocata sullo stile giapponese che prevede tutti i commensali seduti a un bancone a mangiare nello stesso momento le stesse cose preparate dallo chef “in diretta”. Le novità sono il grande rigore di Arcieri, la maturazione del pesce per diversi giorni e la divisione della cena in due parti su due differenti banconi con in mezzo un intervallo

Un ristorante a Gabicce Monte, tra Marche e Romagna, dove si guarda il mare e il tramonto ma dove c’è anche la cucina profonda e precisa di Davide Di Fabio, per sedici anni alla corte di Massimo Bottura all’Osteria Francescana. Un luogo magico, che si nutre anche dello spiccato senso di accoglienza dei padroni di casa, Allegra Tirotti Romanoff e Stefano Bizzarri

Da Castellare di Castellina un Sangiovese in purezza da vigne storiche, pensato per guardare lontano restando ben piantato nella tradizione. Un vino strutturato e profondo ma anche versatile, con un passaggio in legno di sette mesi estremamente discreto. Nell’etichetta, come tradizione aziendale, c’è anche in questo caso un uccellino, la Cinciallegra simbolo di sostenibilità
