Cultura e società

"Da me non entrano". Così lo chef americano vieta l'accesso agli influencer

A New York si moltiplicano i ristoranti che non accettano influencer a cena gratis né consentono l'uso dei cellulari al tavolo durante il servizio

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Vita dura per gli influencer a New York. La city si adegua alla riscoperta di una convivialità senza tecnologia. Ma non solo. Oltre a bandire i telefonini dalle loro tavole, alcuni chef hanno dichiarato addirittura guerra agli influencer, soprattutto quelli scrocconi. Tra questi c'è Russell Jackson, proprietario e chef del Reverence, raffinato ristorante nel cuore di Harlem che oltre a vietare l'uso di cellulari nel suo locale, tiene alla larga anche i prezzemolini del web.

La tendenza è recente. Nella Grande mela sono sempre di più i locali che adottano una politica restrittiva nei confronti di foto, cellulari e influencer. Da Raf's a NoHo a Carriage House nel West Village, molti ristoranti hanno deciso di regolare l'uso dei telefonini al tavolo "invitando ospiti e influencer a non usarli durante il servizio", fa sapere il New York Post ma c'è chi, come Russell Jackson, proprietario e chef di Reverence, ha messo dei veri e propri paletti.

No a telefonini e foto al tavolo

"Vi preghiamo di silenziare il vostro telefonino e metterlo via", si legge in un cartello esposto all'interno del locale, un piccolo gioiello nel cuore di Harlem che offre un'esperienza culinaria unica con solo menù degustazione in base ai prodotti del giorno per massimo sedici commensali. "Reverence non permette di usare il cellulare o video e fotocamere durante il servizio", si legge ancora nella nota, che di fatto mette al bando ogni forma di tecnologia durante il pasto. Nel mirino di Jackson non ci sono solo i device, ma anche gli influencer scrocconi, che nel locale non sono proprio i benvenuti: "Non mi piace l'atteggiamento di quegli influencer che pretendono di cenare gratis. Il settore della ristorazione, come tutti sappiamo, ha sofferto immensamente".

Un modo per evitare episodi come quello accaduto allo chef messicano, Edgar Nunez, che rifiutò (pubblicando l’e-mail sfacciata) la richiesta dell'influencer di cenare gratis nel suo famoso ristorante Sud777 in cambio di pubblicità e visibilità sui social network. E a New York c'è anche chi, invece di prendere di punta la categoria degli influencer e gli assidui utilizzatori degli smartphone, promette ricompense. Da Lamia nell'East Village il mercoledì sera se i commensali accettano di chiudere a chiave i loro telefoni durante la cena ricevono una bottiglia di champagne in omaggio.

Una sfida che, a detta della titolare del locale, convince e trova consensi tra i clienti newyorkesi.

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