Cultura e società

Siamo passati dall'ottimismo dei ruggenti anni Novanta del secolo scorso alla rabbia e al risentimento che oggi dominano la scena nell'intero Occidente

Angelo Allegri
Viviamo nell'era del risentimento

Era il 27 novembre del del 1924, quando per la prima volta il grande magazzino Macy’s organizzò a New York la prima parata del Giorno del Ringraziamento, che da allora continua a svolgersi ogni anno ed è diventata un pezzo importante della cultura popolare statunitense. Enormi palloni che rappresentano vari personaggi di cartoni animati che "volano" in mezzo ai grattacieli di New York in una sfilata unica intermezzata da bande musicali e ballerini. Sono milioni ogni anno le persone che assistono dal vivo, ma sono decine, di milioni, quelli che guardano da casa in uno spettacolo che fa da sottofondo alla più grande festa "familiare" degli Stati Uniti quella del il Giorno del Ringraziamento, in cui ci si riunisce e si mangia il tradizionale tacchino. La sfilata di quest'anno è stata particolarmente emozionante ed è durata circa quattro ore e concludendosi davanti al negozio Macy's accolta per tradizione all'arrivo da Babbo Natale che dà il via al periodo di festività natalizie.

Roberta Damiata
Spiderman, Pikachu e gli altri. A New York la sfilata del giorno del ringraziamento

Un vulcano sulla penisola di Reykjanes, nel sud-ovest dell'Islanda, ha eruttato per la settima volta in un anno. L'eruzione è iniziata con scarso preavviso alle 23.14 di ieri (00.14 in Italia) e ha creato una fessura lunga circa 3 chilometri. Le spettacolari immagini

Roberta Damiata
L'eruzione vulcanica nella penisola islandese di Reykjanes

Divertente siparietto, diventato subito virale, del principe William che durante una visita al Belfast City Campus Centre dell'Ulster University, ha "giustificato" in video il ritardo di due studentesse. Il gesto ha mostrato un lato inedito e divertente dell'erede al trono.

Roberta Damiata
Il Principe William "giustifica" il ritardo di due studentesse

Mentre in Occidente ci si strugge per gli obbrobri del patriarcato, in Iraq si pensa di affossare la legge che protegge le bambine da stupri e nozze precoci. E in Iran le donne che rifiutano il velo finiscono in clinica

Roberto Fabbri
Le bimbe spose a soli 8 anni nel silenzio delle attiviste
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