Cultura e società

La svolta animalista di Carlo: al bando il foie gras dalle tavole reali

Niente più foie gras nei menu delle residenze reali britanniche: così ha deciso re Carlo III, da decenni fervente animalista

La svolta animalista di Carlo: al bando il foie gras dalle tavole reali

Re Carlo III sembra volere una monarchia “snella” anche in cucina. Sua Maestà, come riporta la Bbc, ha vietato l’acquisto e la preparazione del foie gras nei Palazzi reali, piatto che non sarebbe più di suo gradimento. Da fervente animalista e ambientalista qual è, il sovrano condividerebbe l’idea di molti attivisti, secondo i quali il preparato è ottenuto attraverso un procedimento “crudele” verso gli animali.

Rivoluzione nelle cucine reali

Re Carlo III ha inviato unalettera al Peta, (“People For The Ethical Treatment of Animals”), assicurando di aver messo definitivamente al bando l’acquisto e la preparazione del foie gras in tutti i Palazzi reali, da Buckingham Palace al Castello di Windsor, da Sandringham a Hillsborough. La sua decisione è arrivata dopo anni di proteste da parte degli animalisti, i quali hanno raccontato che, per ottenere il famoso alimento preparato con fegato di oca o di anatra, i poveri animaletti verrebbero letteralmente ingozzati attraverso pratiche ritenute “crudeli” e assolutamente insensibili.

In passato re Carlo III è stato un consumatore di foie gras, ma da circa un decennio, per sua stessa ammissione, ha scelto di rinunciarvi, in nome della sua lotta in favore di standard più elevati e naturali sia in ambito agricolo sia per quel che concerne l’allevamento. Ora il divieto, prima limitato alle residenze dell’ex principe di Galles, si estende a tutte le proprietà della Corona. Si tratta di un passo importante, che ci racconta molto del tipo di monarchia a cui Carlo III vorrebbe dar vita.

Il suo spirito attivista non è stato schiacciato dal peso dei doveri, né sembra essere stato imbavagliato dal celebre motto dei Windsor “never complain, never explain” e tantomeno pare aver perso la sua lucentezza di fronte alla tradizionale neutralità politica dei sovrani britannici. Nella missiva inviata al Peta Sua Maestà ha voluto sottolineare anche che il piatto della discordia non verrà servito né durante i banchetti ufficiali, né in quelli privati o familiari.

L’esempio di re Carlo

Elisa Allen, vicepresidente del Peta, ha riportato ai media la notizia della scelta compiuta da Carlo III, commentando: “Confidiamo che altri seguano la guida del Re, eliminando il foie gras dai menu a partire da questo Natale e oltre. I video di uccelli che vengono forzati a mangiare è sufficiente a far rinunciare chiunque al pranzo”. In Gran Bretagna è vietato produrre foie gras (in Italia lo è dal 2007), ma è possibile comunque importarlo e venderlo (lo stesso nel nostro Paese). Gli attivisti del Peta sostengono che vi sia un’alternativa valida a questo preparato, cioè il “faux gras”, ottenuto con prodotti vegetali e vorrebbero farne assaggiare un po’ anche a re Carlo III.

L’Unione Europea ha definito l’alimentazione forzata attraverso la quale si ottiene il foie gras “altamente lesiva del benessere animale”. In effetti le pratiche descritte dai media fanno pensare a delle vere e proprie torture nei confronti degli animali. L’argomento ha una lunga storia piena di controversie, ma il fatto che il sovrano del Regno Unito abbia preso una decisione così netta, pubblicamente, potrebbe rappresentare un punto di svolta. In un certo senso ci troviamo di fronte a un atto politico.

Ci vorrà tempo per capire se l’esempio di Carlo III verrà seguito da altre personalità di spicco, se cambierà qualcosa nella questione.

Intanto abbiamo una certezza: al banchetto organizzato a Buckingham Palace il prossimo 22 novembre, in onore di Cyril Ramaphosa, presidente del Sudafrica in visita di Stato a Londra, sulle tavole reali non vi sarà nemmeno l’ombra del foie gras.

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