Cultura e società

"Topo dal pene gigante". Clamorosa gaffe di una rivista scientifica: cos'è successo

Un'immagine generata dall'intelligenza artificiale di un topo con un organo riproduttivo di dimensioni superiori al normale è stata inserita in uno studio scientifico creando grande l'imbarazzo da parte dei ricercatori

"Topo dal pene gigante". Clamorosa gaffe di una rivista scientifica: cos'è successo

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"Topo dal pene gigante". Clamorosa gaffe di una rivista scientifica: cos'è successo

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Grande imbarazzo nella comunità scientifica per la pubblicazione di un articolo da parte della prestigiosa rivista Frontiers le cui immagini sono state create dall'intelligenza artificiale e mostrano oltre ad un diagramma completamente fuori contesto, un topo con un enorme organo riproduttivo. Nulla a che vedere con il testo, anche questo scritto in parte in maniera confusa, che parlava della Funzione delle cellule staminali spermatogoniali in relazione al percorso Jak/Stat dove le proteine Jak/Stat sono quelle che partecipano alla regolazione delle risposte cellulari alle citochine ed ai fattori di crescita.

Le reazioni dei social

A rendersi conto del colossale errore non tanto i revisori della rivista, quanto proprio i social. L'articolo pubblicato mercoledì nella sezione biologia dai ricercatori dell'ospedale Hong Hui e dell'Università Jiaotong in Cina, non era particolarmente interessante per la maggior parte delle persone che non avessero interesse particolari per le cellule staminali dei topi, ma è stata proprio l'immagine ad aver incuriosito e ripubblicata su X ha fatto scoppiare la bomba.

Topo pene gigante

La sezione del pene del ratto

Nell'immagine un piccolo topo con la sezione del suo organo riproduttivo grande il doppio di lui. Difficile non rendersi conto dell'errore anche leggendo il testo completamente senza senso con parole come "iollotte sserotgomar cell", "testtomcels" e "dck". A generarla sembra sia stato Midjourney, un popolare strumento di intelligenza artificiale generativa. Anche il diagramma piatto che avrebbero dovuto spiegare l'uso delle proteine, in realtà è stato definito "un'enorme pizza".

diagramma come pizza

Nessuno ha controllato

Ci si chiede ora come sia stato possibile, soprattutto in un articolo scientifico, che nessuno si sia reso conto di questo madornale errore. Contattato, uno dei ricercatori ha spiegato che non era suo compito controllare: “In qualità di ricercatore biomedico, rivedo l'articolo solo in base ai suoi aspetti scientifici. Per quanto riguarda i dati generati dall'intelligenza artificiale, dal momento che l'autore ha citato Midjourney, è responsabilità dell'editore prendere la decisione" ha spiegato il ricercatore.

Le parole di Frontiers

Dopo l'uscita dell'articolo, ripreso e sbeffeggiato dai social media, la rivista ha fatto sapere che lo avrebbe ritirato e corretto senza specificare come, sottolineando che nelle pubblicazioni sono comunque ammesse immagini generate dall'intelligenza artificiale, ma che il controllo deve essere fatto: "da parte dell'autore del testo". Insomma un rimpallo di responsabilità che ha messo in grande imbarazzo l'intera comunità scientifica.

Questo incidente, è solo l'ultimo esempio di come l'IA sia arrivata anche nel mondo accademico, una tendenza questa che sta preoccupando sia gli scienziati che gli osservatori. La biologa olandese Elisabeth Bik che è la maggiore esperta al mondo nella lotta alle frodi scientifiche - ne ha identificate oltre quattromila in importanti studi - dal suo blog ha commentato l'accaduto: "L'articolo è un triste esempio di come le riviste scientifiche editori e revisori possono essere ingenui o addirittura coinvolti nella pubblicazione di immagini generate dall'IA"

Ha aggiunto inoltre: "Se tali illustrazioni raffazzonate possono superare la revisione così facilmente, probabilmente molte altre sono già state pubblicate nella letteratura scientifica e questo danneggerà gravemente la qualità, l'affidabilità e il valore degli articoli". Per fortuna non tutte le pubblicazioni seguono questa linea.

Nature ad esempio, già dallo scorso anno, ha vietato l'uso dell'IA sulle sue pubblicazioni scientifiche.

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