Cultura e Spettacoli

Addio a Roncalli e JFK. Tutta l'Italia è «gattopardesca»

Fastweb e Telecom hanno fatto della mia connessione il campo di battaglia di una loro guerra, e da giorni sono senza linea. Mi viene da sorridere, dunque, al pensiero di disquisire sulle differenze tra il 1962 e il 1963: esistono una «prima» e un «dopo» internet, il resto sono solo sfumature.
Quel 1963 sembrerebbe un disastro, segnato com'è dalla morte di due miti che avevano fatto sognare un mondo diverso, migliore. Giovanni XXIII se ne va il 3 giugno. Palmiro Togliatti, mica un francescano, dichiara che il papa «ha superato barriere che sembravano invalicabili». Trascorrono neanche sei mesi e il 22 novembre muore assassinato il giovane presidente americano John Fitzgerald Kennedy. Il mondo rimane sgomento ma ciò che cambia per sempre, quell'anno, è la percezione della realtà: con la visione in diretta di Kennedy colpito e Jacqueline che cerca di rimettergli il cervello nella calotta cranica. Due giorni dopo viene ucciso in diretta anche l'attentatore, Lee H. Oswald. Oltre alle epoche di Paolo VI e di Lyndon B. Johnson, in Italia si apre quella del centrosinistra. Dopo le elezioni politiche di marzo (la Dc ottiene «appena» il 38,3 dei voti), un'interminabile crisi si conclude il 4 dicembre con il primo centrosinistra, guidato da Aldo Moro, con Pietro Nenni vicepresidente. È l'inizio di una lunga vicenda, a volte anche feconda, che finirà a colpi di De Mita e Craxi.
Andò meglio per la letteratura. Einaudi pubblica Lessico familiare di Natalia Ginzburg e La tregua di Primo Levi (che vincono rispettivamente lo Strega e la prima edizione del Campiello), ma anche e soprattutto La cognizione del dolore di Gadda e Marcovaldo di Calvino. Alberto Arbasino pubblica, da Feltrinelli, Fratelli d'Italia. I romanzi fanno da motore anche al cinema: escono La noia (Damiano Damiani), La ragazza di Bube (Luigi Comencini), Il maestro di Vigevano (di Pietro Germi) e Il Gattopardo (Luchino Visconti), che vince a Cannes. A Venezia, invece, vincerà Le mani sulla città, di Francesco Rosi. Per non privarsi di nulla, il cinema italiano vince l'Oscar per il miglior film straniero con 8,1/2 di Fellini. Magistratura, Dc e Vaticano mostrano i muscoli il 7 marzo, quando Pasolini viene condannato a quattro mesi di carcere per La ricotta: vilipendio alla religione cattolica. In compenso suscita molte polemiche il dramma tedesco Il Vicario, che critica duramente l'atteggiamento di Pio XII durante lo sterminio degli ebrei. Nel '65 la Santa Sede riuscirà a ottenere che in Italia l'opera non venga rappresentata. Niente può fare, invece, contro la Vita di Galileo, di Bertolt Brecht, che Giorgio Strehler mette in scena in aprile al Piccolo Teatro di Milano. Lo Stato laico si prende un'orribile rivincita condannando a quattro mesi, il 6 ottobre, il padre scolopio Ernesto Calducci, colpevole di avere difeso l'obiezione di coscienza.
Il 3 febbraio, nasce l'Ordine dei giornalisti, il 22 marzo esce il primo LP dei Beatles, Please Please Me. Il 19 aprile, Mina diventa mamma. Ma la vera notizia è che, siccome il papà (Corrado Pani) è ancora sposato con un'altra, la poveretta viene costretta a stare lontana dalla televisione per un anno. Il 16 giugno l'Unione Sovietica lancia la prima donna nello spazio. In agosto, l'8 c'è l'assalto al treno postale Glasgow-Londra, la «rapina del secolo»: nel Regno Unito, una banda di 15 rapinatori agguanta 2,6 milioni di sterline in banconote. E il 28 Martin Luther King tiene il famoso discorso del I have a dream davanti al Lincoln Memorial di Washington. Il sogno sarebbe stato addirittura superato dalla realtà con l'elezione, or ora riconfermata, di un presidente nero. Cupa notizia, invece dalla nostra malaorganizzazione: il 9 ottobre una frana si stacca dal monte Toc e precipita nel bacino artificiale creato dalla diga del Vajont, provocando un'onda che travolge e distrugge il paese di Longarone: oltre 2000 morti per un disastro ampiamente evitabile.
Come ogni anno, si fanno passi giganteschi verso scoperte che esploderanno nell'invenzione e nella produzione di qualcosa: non c'è ancora il computer, come oggi lo intendiamo, ma viene inventato il mouse. O si ufficializzano prodigi della scienza: nel '63 si festeggia, con il Nobel all'italiano Giulio Natta e al tedesco Karl Ziegler, la nascita della plastica.
E io, in quel '63? Martire della libertà e precursore del Sessantotto, venivo costretto a ripetere un anno delle medie per aver dato alle fiamme, con gesto rivoluzionario, il registro di classe. Potrei festeggiare l'anniversario, l'anno prossimo, dando alle fiamme - di notte, senza vittime - le sedi di Fastweb e di Telecom.
www.

giordanobrunoguerri.it

Commenti