Cultura e Spettacoli

Missione compiuta. Severgnini ha scoperto l'ovvio

Esordio televisivo di Beppe Severgnini nel ruolo di conduttore

Missione compiuta. Severgnini ha scoperto l'ovvio

Esordio televisivo di Beppe Severgnini nel ruolo di conduttore. Dirige L'erba dei vicini, il lunedì, in prima serata su Raitre. L'idea del programma è ottima: confrontare l'Italia con altri Paesi europei nell'intento di capire quali siano le analogie e le differenze tra noi, definiti spaghettari con un pizzico di disprezzo dagli stranieri, ed altri. Compito non facile, ma promettente. A giudicare dalle prime puntate, l'impresa sembra in realtà disperata. Infatti, se i temi sono interessanti, lo svolgimento non è all'altezza perché inevitabilmente, per uscire dal vago e dal teorico, gli autori e il famoso giornalista del Corriere tendono a fissare l'attenzione su particolari emblematici ma banali, i soliti luoghi comuni.Insomma, nonostante gli sforzi organizzativi, L'erba dei vicini resta lontana, la si intravede appena e non si capisce se sia più verde o no della nostra. Severgnini si prodiga, ma lascia intuire di non avere dimestichezza con le telecamere e non ce la fa a dominare lo studio. Cosicché si dilunga in monologhi della durata tripla del necessario, rallentando il ritmo indispensabile allo scopo di non annoiare gli spettatori, notoriamente inclini al secondo sbadiglio, a cambiare canale. Il telecomando è un'arma micidiale.L'introduzione, ricca di spiegazioni circa il voto riservato al pubblico presente per esprimere opinioni, non finiva mai. Transeat. Durante questa fase, Beppe è caduto in alcune ingenuità con sfumature volgari. Per esempio, ha raccomandato alla platea di «votare di pancia», locuzione abusata che evoca le funzioni intestinali tra le quali non c'è quella di pensare. Il colon conviene lasciarlo perdere quando si tratta di ragionare.

Domanda d'apertura: «È meglio avere otto anni ad Amburgo (Germania) o a Genova?». Ed ecco le storie di due bambine della stessa età, una tedesca e una italiana, da cui si evince l'inesistenza di difformità sostanziali. La scuola, la famiglia, la cena. Nella casa teutonica si mangia una zuppa grigiastra che personalmente non oserei offrire nemmeno al mio cane; in quella ligure, lasagne al pesto. La comparazione tra i due piatti dà un esito scontato e bisognava evitarla. I modelli didattici si somigliano. L'unica cosa che colpisce è che la scolaresca tedesca un giorno viene invitata ad assistere a una lezione addirittura universitaria sulla felicità, che peraltro è un'illusione. Immagino lo stato d'animo delle povere bimbe mentre ascoltavano le dissertazioni su un concetto tanto astratto, evanescente. Mah! Ancora un quesito: come si comportano le mamme di Amburgo e quelle di Genova se un figlio, la mattina, ha la temperatura corporea di 37 gradi? Il pargolo va tenuto a casa per precauzione o spedito in classe perché in fondo non si tratta di febbre? Le prime non esitano a scegliere l'opzione numero due, le genovesi, la numero uno. Sarà vero? Dubito. Se alle ore 7 una persona di qualsiasi nazionalità ha 37, vi è la certezza che alle ore 12 avrà un grado in più. L'esperienza insegna. La settimana successiva, avanti con l'Inghilterra. Nuovi gli ingredienti, ma la salsa era la stessa, insapore.Vale la pena di organizzare un programma tivù di un paio d'ore per addentrarsi in simili problematiche, diciamo non decisive per comprendere l'indole dei popoli? Sono perplesso. Probabilmente L'erba dei vicini non è da scartare in toto, ma serve aggiustarla, cominciando a portarla in seconda serata, dove si può sopportare tutto, anche gli esperimenti di Severgnini, cui occorre un parrucchiere che gli accorci almeno il ciuffo, debordante quanto i tempi della trasmissione.

Sfoltire, sfoltire.

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