Rubrica Cucù

Non scambiate i conservanti per conservatori

Anche se fu il Principe del Quotidiano, Indro Montanelli è ancora vivo a mezzo stampa, a undici anni dalla sua scomparsa (come oggi e come la lira)

Non scambiate i conservanti per conservatori

Anche se fu il Principe del Quotidiano, Indro Montanelli è ancora vivo a mezzo stampa, a undici anni dalla sua scomparsa (come oggi e come la lira). Non sono pochi i montanelliani veri, presunti e presuntuosi che lo evocano. Indro è in vasta compagnia per sentirsi più solo.
Il richiamo prevalente a Montanelli è quello di fondatore d’un partito mai nato, il Partito conservatore italiano (mai fondato forse perché la sigla era Pci).L’ultima versione di questa tesi è la montizzazione di Montanelli: ovvero la convinzione che Mario Monti sia la realizzazione della destra moderata e sobria, rigorosa e liberale, di Montanelli. Ah, avessimo una destra conservatrice di tipo montiano- montanelliano,sospirano dal Corriere della sera de’Bortoli e Severgnini, Galli della Loggia e Cazzullo e a bassa voce lo sussurrano anche dalla parrocchia di fronte quelli di Repubblica.

Ma Montanelli, pur da italiano riluttante, avrebbe mai potuto approvare questa umiliante perdita di sovranità del nostro Paese? Avrebbe mai potuto sposare da conservatore la sostituzione del bene comune con la tirannia dei mercati? Avrebbe potuto mai accettare, da liberale, la pressione fiscale senza precedenti che sta strozzando l’Italia e le vessazioni di Equitalia? No, Montanelli al più si sarebbe nuovamente turato il naso, anzi trattandosi di un governo inodore, si sarebbe tappato gli occhi e le orecchie e si sarebbe tenuto Monti solo per non ridurre un Paese de­caduto in un Paese scaduto, da ritirare subito dai mercati.

Ma non confondiamo i conservatori con i conservanti.

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