Dal rigattiere di parole

Dal rigattiere di parole: "Temperie, intemperie"

Sebbene la parola sia la stessa che con il prefisso “in” passa al significato negativo, stando alla maggioranza dei dizionari temperie è solo singolare, intemperie è solo plurale

Dal rigattiere di parole: "Temperie, intemperie"

Curiosità: sebbene la parola sia la stessa che con il prefisso “in” passa al significato negativo, stando alla maggioranza dei dizionari temperie è solo singolare, intemperie è solo plurale. La prima significa “il complesso delle condizioni climatiche di un luogo” ma anche “atmosfera mite”, alla quale si contrappone intemperie, “qualsiasi alterazione delle condizioni atmosferiche e del clima”, e quindi pioggia, neve, tempesta. L’origine è il latino temperies, giusta mescolanza, e deriva dal verbo “temperare”.

Ed è proprio a questa voce che si apre un vasto mondo di significati, di estensioni e di sfumature. Temperare significa ridurre, diminuire mediante mescolanza. Attenuare, addolcire. Moderare. Sciogliere. Calmare, placare. Mettere a punto, accordare. Forgiare, plasmare. Affilare. Secondo alcuni l’origine latina “tempus” anticamente significava anche “taglio” (nel senso di divisione di tempo, secondo il Deli), e da qui il significato principale di tagliare nel senso di mescolare e armonizzare (per esempio, tagliare il vino o un liquore con l’acqua). Temperare, nelle varie accezioni, si applica ai colori, ai metalli, agli strumenti musicali, alle matite e alle penne d’oca. Temperino era lo strumento per appuntire queste ultime, temperamento è il carattere dell’individuo quando esprime vigore e originalità. Il clavicembalo di Bach era “ben temperato” cioè ben accordato. Ma significa anche mescolanza in giuste proporzioni, rimedio, alleviamento. “Temperante” è colui che sa controllare i propri desideri e appetiti naturali, riconducendo la soddisfazione entro limiti moderati. E infatti la “temperanza”, che oggi chiameremmo autocontrollo, è una delle virtù cardinali della teologia cattolica; il Rigutini e Fanfani la definisce “virtù morale per cui l’uomo debitamente affrena ogni disordinato appetito della potenza concupiscibile”. La “temperatura”, che normalmente associamo al benessere termico, significa più in generale giusta mescolanza, composizione esatta. ”Tempera”, come la definiva Cennino Cennini nel XV secolo, è la pittura con colori a colla diluiti in acqua. La “tempra” è il trattamento, la forgia dei metalli e, figurativamente, indica l’energia di carattere di un uomo; infatti “temprare” vuol dire rendere tenace e resistente, fortificare.

“Contemperare” rafforza il significato di armonizzare, intemperante è l’incapace di moderazione, l’”intemperanza” è un atteggiamento pericoloso per la convivenza civile.

“Temperatore” significa moderatore, parola che usata oggi per indicare chi coordini un convegno o una discussione farebbe sorridere: ma sarebbe corretta.

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