Cultura e Spettacoli

Al Salone ben venga anche il male

HOLDEN, UNA FESTA COSÍ PER BENE Sabato sera attorno al Salone del Bene, tantissime feste-bene: da Rcs a minimum fax. Tra tutte, si è distinta quella della Scuola Holden che ha celebrato il primo compleanno della tv LaEffe. Una festa impeccabile, dalla cornice perfetta, in cui dentro non accadeva nulla. Come un romanzo di Baricco.
PICCOLI, MA FATTI BENE Nel Salone del libro sul Bene, vale la pena segnalare anche la piccola editoria fatta davvero bene. Ai margini dei grandi marchi, cercare bene, si trovano novità editoriali niente male. Esempi: il carteggio, presentato da Bietti, tra Emil Cioran e Wolfgang Kraus dal 1971 al 1990, dal titolo profetico, tratto da una lettera, L'agonia dell'occidente; una meravigliosa edizione illustrata de Il pinguino senza frac di Silvio D'Arzo che Pontremoli definì il più bel libro italiano per ragazzi dopo Pinocchio) appena pubblicato da Consulta (è bellissimo); un dimenticato reportage di Dino Buzzati, finora inedito in volume, Con il Papa in Terrasanta che sta per uscire da Henry Beyle; la collanina inventata da L'Orma editore di lettere d'autore (Svevo alla moglie, Artusi ai suoi lettori...) in formato «postale»: il libricino è chiuso in una regolare busta che si può affrancare a spedire a chi si vuole. Piccole cose, ma fatte per bene.
IN VOLO SOPRA CAINO Il bello (e il bene) del Salone, è che fra mega-eventi super pop, c'è sempre spazio per la sfida intellettuale. Ieri, fra l'assalto alla regina del fantasy Licia Troisi, il bagno di folla di Fabio Volo e il solito sold out di Mauro Corona, spiccava la lectio magistralis di Carlo Ossola: dal mito di Caino fino alla società contemporanea che costruisce i propri Golem, un percorso straordinario sul Bene e il Male. Una lezione per pochi. Ma la sala era piena. E questo è un bene.
PALLAVICINI, UNA COMMEDIA USCITA BENE È stato davvero un bene che Piersandro Pallavicini abbia parlato ieri, presentando la sua Una commedia italiana, di un altro '68: niente manifestazioni, reduci o terrorismo, ma le fabbriche lombarde del boom economico, il benessere e tanto estetismo incarnato da un playboy che assomiglia a Gunter Sachs e Gigi Rizzi. Dai lontani anni '60, ecco un'Italia meno conformista. E così, abbiamo finito bene.
QUANTA GENTE CHE SCEGLIE IL MALE! Ieri la coda più impressionante era per l'incontro con Ammaniti e Lansdale, che al Salone del Bene portava la sua antologia di racconti horror e misteriosi.

A dimostrazione che il Male attira sempre più del Bene.
LMas

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