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Se la Merkel paga la pensione ai volontari spagnoli filonazisti

Un'interrogazione parlamentare svela il segreto: il governo tedesco paga oltre centomila euro all'anno ai veterani spagnoli che andarono in Russia a combattere sotto le insegne della svastica

Se la Merkel paga la pensione ai volontari spagnoli filonazisti

Di primo impatto, la notizia fa un certo effetto: il governo di Angela Merkel continua a pagare le pensioni a quei volontari filonazisti che negli anni della Seconda Guerra Mondiale lasciarono le proprie case per andare a combattere in Germania partendo da tutta Europa.

In particolare Berlino paga oltre centomila euro all'anno a quarantuno veterani, otto vedove e un orfano dei combattenti della cosiddetta "Division Azul": il contingente di truppe spagnole che tra il 1941 e il 1943, con la benevola approvazione del regime franchista, lasciò la penisola iberica per unirsi agli eserciti nazisti allora impegnati nella Campagna di Russia.

Pur essendosi Franco sempre rifiutato di entrare nel conflitto nonostante il debito di riconoscenza che lo legava a Italia e Germania, la dittatura spagnola permise a chi lo volesse di prendere parte a quella che venne definita una vera e propria "crociata antibolscevica" contro l'Urss comunista e atea.

Le camicie azzurre della omonima divisione prestarono così servizio al fianco dei commilitoni tedeschi, italiani, ungheresi e finnici - oltre a un gran numero di altri contingenti minori. Ora, grazie a un'interrogazione parlamentare, si scopre che la Germania ogni anno paga esattamente 107.352 euro per la pensione di guerra di quei combattenti.

Che non vennero forzati a partire dalle autorità tedesche, ma lo fecero di propria spontanea volontà, per quanto possibile in una dittatura. Andrej Hunko, parlamentare di Die Linke e firmatario dell'interrogazione parlamentare, ha parlato di uno "scandalo".

Il governo di Berlino ha spiegato che ben 22.00 spagnoli trovarono la morte in quella occasione, vennero feriti o dispersi, su un totale di 47.000 partiti.

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