Roma

Cursi (Pdl): «Non solo sanità. Per il Lazio serve un’azione di governo concentrica»

Senatore Cesare Cursi, la neo-presidente della Regione Renata Polverini ha dichiarato che Regione Lazio non vuol dire solo conti della sanità...
«Ed è sacrosanto. Rincorrere il debito della sanità sarebbe ripercorrere l’errore compiuto dalla giunta Marrazzo. La sanità laziale va ripensata nel proprio modello organizzativo. Solo così avremo i risultati sperati».
Ambiente, infrastrutture, occupazione, sviluppo... c’è l’imbarazzo della scelta su dove iniziare.
«L’azione di governo sarà concentrica, finalizzata di pari passo fra tutte le varie iniziative allo scopo di creare uguale sviluppo dell’intera Regione. Guai se si creasse un cambio di passo diverso tra le varie province. Già ora la sproporzione tra Roma e provincia, che producono da sole ’80,6 per cento del pil regionale, e il resto della regione è una delle criticità del nostro sistema produttivo».
Come uscirà il Lazio dalla crisi?
«Meglio di altre regioni italiane, grazie a un tessuto di piccole e piccolissime imprese, soprattutto impegnate nel settore del terziario e del turismo, che possono reagire in maniera più diretta rispetto ai grandi distretti industriali del Nord. Nel medio-lungo periodo però la capitalizzazione dell’industria locale sarà irrinunciabile in termini di competitività».
La tutela del posto di lavoro, come ovvio, rappresenta un cavallo di battaglia di Polverini.
«È nel suo dna. Prevede azioni concrete attraverso il sostegno al reddito per le persone che perdono il lavoro e specifiche misure rivolte al reinserimento delle persone disoccupate quali premi alle imprese che stabilizzano i precari con più di 35 anni. Inoltre, la Regione si impegnerà per un accordo con il governo nazionale per la costituzione di un fondo che sosterrà finanziariamente i lavoratori a oggi privi di tutele, in uscita dal mondo del lavoro».
Come può la Regione Lazio far fronte fin da subito a questa situazione?
«Innanzitutto facendo i conti col presente e quindi cercando di tutelare il più possibile le pmi immaginando una nuova politica del credito attraverso la riorganizzazione del ruolo della Banca Impresa Lazio e di Confidi per garantire una maggiore capitalizzazione complessiva e un accesso al credito più trasparente e diffuso anche alle microimprese».
E la ricerca? E l’innovazione?
«Sarà una delle principali sfide da vincere. Non c’è sviluppo senza innovazione, non c’è innovazione senza ricerca. Introdurre appositi incentivi per il sostegno e la promozione delle attività di ricerca assieme ad aiuti mirati per la reindustrializzazione delle aree di crisi è una tappa fondamentale della futura azione di governo regionale».
E i soldi?
«Inizierei dalla ridefinizione del Programma operativo regionale 2007-13, nell’ambito dell’obiettivo comunitario “Competitività regionale e occupazione”, il documento di programmazione pluriennale sulle priorità strategiche e agli obiettivi ritenuti prioritari dal governo regionale.

Vale circa 500 milioni di euro».

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