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Debiti Pa, Renzi insiste: "Abbiamo vinto la sfida" Squinzi: "Imprese in difficoltà"

Il premier rivendica la vittoria della sfida lanciata a Porta a Porta. Ma i soldi non si vedono ancora

Matteo Renzi durante l'intervento in Senato del 17 settembre 2014
Matteo Renzi durante l'intervento in Senato del 17 settembre 2014

Il 21 seettembre, il giorno entro il quale Matteo Renzi aveva promesso - davanti a Bruno Vespa - che i debiti della Pubblica Amministrazione sarebbero satti saldati, ormai è passato. E, al momento, i soldi non risultano essere arrivati alle aziende creditrici. Ma il premier non ci sta e, tramite un comunicato di Palazzo Chigi, alza la voce rivendica di aver vinto la "sfida" lanciata dagli studi di Porta a Porta. "Grazie all’accordo tra Governo, banche e Cdp lo Stato si è messo nelle condizione di pagare TUTTI i debiti della Pa. E dunque è corretto sostenere che la sfida di liberare risorse per pagare tutti i debiti Pa è vinta", spiega la Presidenza del Consiglio indicando, al momento, un computo di 30 miliardi di debiti solvibili.

La nota di Palazzo Chigi sottolinea che dal computo sono esclusi solo 2-3 mld per investimenti che rientrano nei vincoli del patto di stabilità. Se ancora non tutti i debiti sono stati pagati è responsabilità della procedura, viene spiegato, perchè le risorse per il pagamento sono state messe a disposizione. "Cerchiamo - premette la nota di Palazzo Chigi - di fare un pò di ordine sulla questione dei debiti della Pubblica Amministrazione per evitare che informazioni parziali contribuiscano soltanto a creare confusione. Il dato di partenza è il seguente: oggi lo Stato non è in grado di avere una mappatura chiara, una fotografia certa dei debiti cui deve fare fronte. È il motivo per il quale la fatturazione elettronica, che abbiamo introdotto tra le novità della riforma della Pubblica Amministrazione lo scorso giugno, è lo strumento chiave per determinare, d’ora in avanti, il chi, il quanto e il quando dell’impegno preso dallo Stato nei confronti dei suoi creditori". Insomma, secondo il premier, i soldi sono stati stanziati e se non sono ancora nelle tasche dei creditori, la colpa non è del Governo.

Ma nel pomeriggio Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, era tornato sull'argomento lanciando ancora una volta un grido di allarme: "Le aziende sono in dfficoltà anche per i debiti della pubblica amministrazione. È una vicenda partita molto tempo fa, sono andato anche a parlarne con il presidente della Repubblica, un imprenditore mi ha detto che dalla Regione Calabria i pagamenti si ricevono anche oltre i 700 giorni".

Al momento, dunque, la soluzione dell'annosol problema sembra ancora lontana.

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