Economia

Debito pubblico, Quirinale: oltre limiti tollerabili

Napolitano invita le istituzioni a "ricondurre sotto controllo" un debito pubblico che si è fatto ormai troppo pesante: "La spesa pubblica è andata oltre i limiti di indebitamento tollerabile". Da qui la necessità di "modificare l’ordine delle voci della spesa". Tremonti non commenta

Debito pubblico, Quirinale: oltre limiti tollerabili

Roma - "La spesa pubblica è andata oltre i limiti di indebitamento tollerabile". Non usa mezzi termini il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per invitare le istituzioni a "ricondurre sotto controllo" un debito pubblico che si è fatto ormai troppo pesante: "Il volume della spesa pubblica ha ecceduto i limiti di un indebitamento normale e tollerabile e senza dubbio deve essere ricondotto sotto controllo".

Controllare il debito Intervenendo a un convegno sulla ricerca all’università La Sapienza di Roma, Napolitano ha denunciato "un eccessivo indebitamente pubblico" e sottolineato la necessità di "modificare l’ordine delle voci della spesa pubblica". "C’è un enorme difficoltà a modificare l’ordine delle voci della spesa pubblica, che si sono venute incorporando attraverso comportamenti pluridecennali - ha spiegato il capo dello Stato - e quindi a introdurre priorità che modifichino quelle che, essendo riconosciute come tali, si sono sedimentate nel volume di una spesa pubblica che ha ecceduto largamente i limiti di un indebitamento normale e tollerabile e che senza dubbio deve essere ricondotto sotto controllo". Napolitano si è, quindi, augurato che, "in questo sforzo anche di superamento della situazione debitoria pesante per lo Stato italiano, si riescano ad affermare altre priorità nella distribuzione dei fondi pubblici".

No commenti di Tremonti Il ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, non commenta le dichiarazioni del presidente della Repubblica a proposito del livello di indebitamento del Paese.

"Non commento le cose che non ho letto - si è limitato a dire Tremonti - pur avendo grandissimo rispetto delle istituzioni".

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