Politica

Diete, cibi e bugie: la grande abbuffata

Su «Newsweek» tutte le novità scientifiche in campo alimentare rivelatesi poi autentiche bufale

Elena Jemmallo

Il cioccolato fa bene. Anzi no, fa ingrassare. Quando si parla di consigli alimentari, giornali, radio e tv hanno periodicamente un novità scientifica da divulgare, che, nella maggior parte dei casi smentisce ciò che è stato detto da studi precedenti qualche settimana prima. Il risultato è quasi sempre una serie infinita di contraddizioni che invece di chiarire confondono le idee di chi legge, o, ancora peggio, illudono chi è in sovrappeso di dimagrire velocemente seguendo gli ultimi avvertimenti della scienza, o chi è malato di guarire in brevissimo tempo, grazie alla neonata scoperta medica di turno. L’entusiasmo della scienza, da una parte, la sete di consigli alimentari dall’altra, generano ogni giorno un misunderstanding generale. Complici di tutto questo i media che cercano allo stesso tempo di «tradurre» il linguaggio non semplice dei medici ai non addetti ai lavori, spesso tralasciando dettagli per nulla irrilevanti. E così il settimanale Newsweek riprende una per una tutte le «verità» estrapolate dai risultati degli studi scientifici, che hanno avuto eco sulla stampa e che puntualmente sono state smentite da studi successivi, che a loro volta sono stati divulgati in modo approssimativo dai media.
Il caffè, ad esempio, è stato sempre considerato una delle cause dell’ipertensione e di vari problemi cardiaci. Finché negli anni ’90 alcuni studi hanno negato qualsiasi legame tra la caffeina e l’infarto. E non finisce qui. Perché nel 2002 una ricerca di Johns Hopkins sentenziò che non bisognava considerare questa bevanda uno dei fattori determinati per le malattie cardiache. Ma se c’è un alimento che più di tutti gli altri è stato messo al centro di dibattiti nutrizionali, è il cioccolato. Tutto comincia nel 2001, quando una ricerca (finanziata dall’American Cocoa research institute), sentenzia che il cacao e quindi anche il cioccolato fondente aumentano il colesterolo «buono» del 4%. Peccato che in molti non realizzarono leggendo la notizia sui giornali che alla ricerca parteciparono appena 23 persone. In ogni caso, a quell’esperimento seguirono molti altri studi, che dimostrarono i numerosi benefici del cioccolato, di cui i giornali hanno ovviamente ampiamente parlato. La maggior parte di questi studi, però, si basarono sulle proprietà benefiche di un certo tipo di componenti, i flavonoidi, presenti nelle fave di cacao ma che dopo lavorazione sfortunatamente svaniscono (o quasi) e in ogni caso sono molto poco presenti nella barretta di cioccolato che compriamo al supermercato. La verità rimane che il cioccolato continua ad essere pieno di grassi, zuccheri e calorie. E quindi chi è in sovrappeso dovrebbe in ogni caso starne alla larga. Eppure, il mese scorso, il Los Angeles Times titolava: «Mangiare magro non riduce i rischi di salute». Un implicito invito ad abbuffarsi a cuor leggero. In realtà le cose non stanno proprio così e la ricerca citata dai giornali americani è molto più complessa.
Si tratta, scrive Newsweek, solo dell’ultimo caso, in ordine cronologico, di consigli alimentari contradditori, che prima condannano e poi puntualmente assolvono i cibi grassi, nel tentativo di dare risposte facili e veloci da usare a chi desidera perdere peso, ma cerca anche dei compromessi. Il problema è proprio questo: troppa informazione. L’interesse dei media è cresciuto in modo esponenziale, triplicando negli ultimi vent’anni le notizie su temi medici-alimentari.

Ma anche i pazienti, dall’altro lato, sono sempre più predisposti a prendere consigli dalla tv che dal loro medico.

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