Difesa

Basi militari e siti per il lancio dei missili: la mappa delle tensioni in Asia

La Corea del Nord continua a rafforzare il proprio apparato militare mentre Corea del Sud e Giappone lavorano fianco a fianco con gli Usa per creare un'argine alle ambizioni di Kim Jong Un

Basi militari e siti di lancio: la mappa coreana delle tensioni

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Basi militari e siti di lancio: la mappa coreana delle tensioni

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Missile dopo missile, test dopo test, la Corea del Nord continua a rafforzare il proprio apparato militare in concomitanza con l'aumento delle tensioni nella regione asiatica. Kim Jong Un monitora gli sviluppi in prima linea, si congratula con i suoi uomini, applaude ad ogni nuovo sviluppo degno di nota. Al di sotto del 38esimo parallelo, intanto, la Corea del Sud ha intensificato la cooperazione difensiva con Stati Uniti e Giappone, così da creare un argine di sicurezza nel caso in cui una fiammata dovesse scatenare un'escalation improvvisa.

Tensioni coreane

Questo è il quadro all'interno del quale si muovono gli attori rilevanti del dossier coreano. I loro obiettivi? Non potrebbero essere più diversi. Kim, dopo aver abbandonato l'ideale della riunificazione con il Sud, vuole potenziare sempre di più il suo Paese, per farsi trovare in posizione di vantaggio a fronte di una guerra regionale o di una qualunque occasione diplomatica da sfruttare con gli Usa.

La Corea del Sud di Yoon Yuk Seol e il Giappone di Fumio Kishida, al netto della rivalità storica dei rispettivi Paesi, sono costretti a giocare di sponda insieme a Washington per ostacolare le ambizioni di Pyongyang. Di pari passo, saltuariamente i tre partner effettuano esercitazioni militari per lanciare un messaggio di unità e far capire a Kim cosa potrebbe trovarsi di fronte qualora decidesse di compiere una o più mosse azzardate.

L'ultimo test missilistico della Corea del Nord dimostra come Kim stia avvicinandosi sempre di più al traguardo ambito da anni: mettere sotto tiro le basi militari americane nel Pacifico. In effetti, l'Hwasong-16B è un nuovo missile balistico ipersonico a raggio intermedio alimentato da un motore a combustibile solido. Un missile del genere lanciato da Pyongyang potrebbe in teoria mettere nel mirino tutto il Giappone e Guam. Ma il Nord sogna in grande e continua a migliorare il proprio programma missilistico e nucleare.

Basi militari e diplomazia

A proposito del richiamato missile, l'Hwasong-16B dovrebbe essere stato lanciato da una località non distante dalla capitale Pyongyang. Il Nord, come ha sintetizzato l'analista Ian Ellis su X, può tuttavia contare con almeno otto rilevanti basi militari nonché siti adibiti al lancio di missili. Due si trovano nella parte meridionale del Paese, precisamente a Wonsan, lungo la costa orientale, e a Hwangju, sul lato opposto. Sempre lato ovest, ma più a nord, troviamo poi Sunchon, Sohae e Tongchang-ri. A nord-est, invece, ecco in rapida successione Tonghae, Musudan-ri e Punhhye-ri.

In Corea del Sud troviamo altrettanti siti militari. Certo, è impossibile in questa sede elencare ogni singola struttura, sia del Nord che del Sud, quindi ci soffermeremo soltanto su quelle più rilevanti. A sud di Seoul, al netto delle difese situate nella capitale, troviamo Camp Humphreys e Pyeongtake, affiancate più a ovest dall'Osan Air Base. A sud, invece, vale la pena menzionare la Kunsan Air Base, Daegu, Chinhae Naval Base e, sull'isola di Jeju, il Military-Civilian Port Complex.

Nel frattempo, la Corea del Sud sta pianificando l'organizzazione di un vertice trilaterale con Giappone e Cina il prossimo maggio, riprendendo i colloqui interrotti da dicembre 2019 a causa della crisi diplomatica tra Seul e Tokyo, ormai superata, e della pandemia di Covid-19. Seoul, tra l'altro, regge la presidenza di turno del meccanismo di dialogo trilaterale, e ha già tentato di organizzare il vertice alla fine dello scorso anno e di nuovo questo mese. I ministri degli Esteri dei tre Paesi si sono incontrati a Busan a novembre, concordando di intensificare gli sforzi tesi ad organizzare il vertice.

Secondo le fonti menzionate dall'agenzia nipponica Kyodo, il governo sudcoreano spererebbe di convincere la Cina a ricorrere alla propria influenza sulla Corea del Nord per convincere Pyongyang a ridimensionare i suoi programmi balistico e nucleare.

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