Guerra in Israele

Fake News e video misteriosi: cosa c'è dietro "Iron beam", la super arma laser di Israele

Testato per la prima volta nel 2022, il "Raggio di ferro" è l'ultima componente del sistema di difesa missilisitico multistato di Israele, capace di intercettare razzi, proiettili di mortaio e missili anticarro a sette chilometri di distanza

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Nella prima settimana del nuovo conflitto israelo-palestinese, sono comparsi su X (ex Twitter) due video che mostravano in azione il sistema Iron beam, una sofisticata arma laser ad alta energia in sviluppo da diversi anni. Uno dei filmati è stato identificato come fake, perché preso dal videogioco “Arma 3”. Il secondo, però, pare essere veritiero e molteplici fonti hanno confermato l'imminente schieramento del “Raggio di ferro” da parte dell’Idf (Israel defense forces). Non è ancora chiaro quando verrà ufficializzata l’entrata in servizio di quest’arma. L’Idf puntava al 2025, ma lo scoppio del conflitto ha costretto l’esercito ad accelerare i tempi.

Sviluppato dall’azienda israeliana Rafael Advanced Defense Systems Ltd, l’Iron beam è l’ultima aggiunta al sistema di difesa missilistico multistrato che protegge Tel Aviv e le altre città dello Stato ebraico, assieme all’Iron dome, agli Arrows e al David’s sling. Presentata nel 2014 e testata con successo nel 2022, l’arma è in grado di mantenere un raggio focalizzato abbastanza a lungo da neutralizzare droni, colpi di mortaio, razzi e missili anticarro da una distanza di sette chilometri.

Si basa su un radar per intercettare i bersagli, un’unità di comando e un doppio sistema Hel (High energy laser) che spara raggi laser da 100 kilowatt, un’energia tale da surriscaldare i bersagli fino alla loro distruzione. L’Iron beam è estremamente versatile e può essere montato su piattaforme diverse. Per esempio, vi sono progetti per equipaggiarlo agli aerei, in modo da ovviare ad alcune sue limitazioni.

Secondo molti esperti, infatti, un’arma come il “Raggio di ferro” viene pesantemente influenzata dalle condizioni atmosferiche e dalla scarsa visibilità, che possono ridurre la potenza del laser e la sua precisione. Questo ne limiterebbe l’utilizzo solo in determinati periodi dell’anno. Inoltre, il sistema utilizza una grande quantità di energia e deve essere protetto da eventuali interruzioni di corrente.

Ciò non toglie che l’Iron beam presenta dei vantaggi notevoli, primo tra tutti quello economico. Un singolo colpo laser costa circa 2mila dollari, a fronte dei 100-150mila di un missile Tamir del sistema Iron dome. Una differenza abissale, considerando la quantità di vettori lanciati da Hamas in ogni attacco e la possibilità che a questi, in futuro, si aggiungano anche sciami di droni a basso costo. Inoltre, la velocità di ingaggio è molto rapida e le munizioni sono illimitate.

Attualmente, l’azienda produttrice ne sta sviluppando delle versioni meno potenti da 7,5 kilowatt, specificatamente pensate per abbattere grandi quantità di piccoli Uav e armi esplosive rudimentali a terra (Ied).

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