Difesa

Dalla Russia agli Usa: così il Mediterraneo è diventato terreno di caccia per i sottomarini

Il Mediterraneo è attraversato da sottomarini della Nato e della Russia quasi come ai tempi della Guerra Fredda

Dalla Russia agli Usa: così il Mediterraneo è diventato terreno di caccia per i sottomarini

Ascolta ora: "Dalla Russia agli Usa: così il Mediterraneo è diventato terreno di caccia per i sottomarini"

Dalla Russia agli Usa: così il Mediterraneo è diventato terreno di caccia per i sottomarini

00:00 / 00:00
100 %

Il Mar Mediterraneo è tornato a essere teatro del confronto tra la Russia e l'Occidente, in una riedizione in tono minore di quanto visto durante la Guerra Fredda.

Sebbene l'attività navale russa attuale non sia comparabile con quella di quel periodo storico, sia per le note problematiche della Vmf (Voenno-Morskoj Flot) sia perché in questo momento il conflitto in Ucraina ha bloccato la maggior parte delle unità da guerra russe della Flotta del Mar Nero all'interno di quello specchio d'acqua, le opposte fazioni si fronteggiano sopra e sotto il mare inseguendosi, osservandosi ed effettuando dimostrazioni di forza con la sola propria presenza.

La caccia ai sottomarini russi

Restando nel campo del confronto subacqueo, nei giorni scorsi avevamo portato evidenze dell'inseguimento da parte di un particolare velivolo da ricognizione dell'U.S. Air Force, un WC-135R, di un probabile sottomarino nucleare russo. L'aereo Usa, infatti, aveva effettuato due lunghe crociere in giorni diversi dapprima sul Mediterraneo orientale e poi su quello occidentale che per profilo di volo e rotta ci hanno fatto pensare che stesse cercando un battello russo, probabilmente un Ssn (sottomarino a propulsione nucleare da attacco) della classe Akula.

Il 14 ottobre, invece, un Ssk (sottomarino hunter/killer) della classe Kilo migliorata (o project 06363) è stato osservato passare dallo Stretto di Gibilterra in uscita verso l'Oceano Atlantico. Si tratta del B-265 “Krasnodar” che Mosca aveva posizionato nel Mediterraneo nelle settimane precedenti l'invasione in Ucraina. In vista dell’attacco, la Russia aveva radunato tre sottomarini di questa classe nel Mediterraneo di cui uno è stato spostato nel Mar Nero giorni prima dell'invasione, lasciandone due nel Mediterraneo e quattro nel Mar Nero (più un classe Kilo più vecchio).

Questo è rimasto lo schema visto sino a metà ottobre, con la forza sottomarina nel Mediterraneo ridotta a una sola unità, ovvero il “Krasnodar”, che dirigendosi molto probabilmente verso i cantieri navali della Flotta del Nord o del Baltico determina l'assenza di unità subacquee russe nel Mare Nostrum, a meno della presenza di altri Ssn ignoti.

L'arrivo del sottomarino atomico Usa

Passando al lato occidentale, gli Stati Uniti hanno reso noto che un Ssgn (sottomarino lanciamissili da crociera a propulsione nucleare) della classe Ohio modificata – l'USS Florida – è stato schierato nella zona di operazioni della Quinta Flotta (Mar Rosso, Mare Arabico, Golfo Persico) e pertanto ha attraversato il Mediterraneo passando poi dal Canale di Suez il 7 novembre.

Questa mossa è stata determinata dalle tensioni internazionali scaturite dal conflitto asimmetrico tra Israele e Hamas, che potrebbe innescare un'ulteriore escalation regionale se l'Iran dovesse intervenire direttamente (possibilità comunque che nemmeno Teheran vuole), e proprio per questo la Nato ha aumentato il suo dispositivo marittimo di sicurezza con particolare attenzione al Mediterraneo Orientale.

Anche Parigi nuove un sommergibile

Risulta infatti che anche la Francia abbia mobilitato la sua componente subacquea, facendo salpare dal porto di Tolone un Ssn classe Barracuda il primo novembre. Sulla sua destinazione si specula tra gli analisti, che ritengono possa essere il Mediterraneo orientale con compiti di pattuglia e rinforzo degli assetti Nato ivi presenti, e si è speculato anche sulla sua rotta, che secondo alcuni avrebbe portato alla chiusura di un ampio tratto di mare a est della Sardegna tra il 5 e il 6 novembre.

Quest'ultima possibilità, però, ci risulta difficile da ritenere valida, in quanto in quell'area sono in corso le esercitazioni Dynamic Mariner e Mare Aperto 23-2, che prevedono l'impiego di unità sottomarine, e secondariamente non si capisce perché l'Ssn francese dovrebbe passare dal Mar Tirreno quando potrebbe navigare nel Mediterraneo a ovest della Sardegna e poi nel Canale di Sicilia, ovvero tenendo una rotta che gli consentirebbe di risparmiare tempo senza passare in un tratto di mare particolarmente trafficato in questo momento, e al centro dell'attenzione proprio per le esercitazioni in atto.

Commenti