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Varato il progetto Wingman: il piano Usa per il drone del futuro

Il drone volerà a fianco di un aereo con equipaggio per effettuare operazioni di guerra elettronica, sopprimere la difesa area rivale o come semplice vano armi aggiuntivo

Varato il progetto Wingman: il piano Usa per il drone del futuro

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Una ricerca congiunta sull'intelligenza artificiale per ideare nuovi veicoli aerei senza pilota (Uav) da utilizzare nei panni di "gregari fedeli" insieme agli aerei da caccia di sesta generazione del Global Combat Air Program (Gcap) in caso di minacce militari. Stati Uniti e Giappone rafforzeranno la loro collaborazione su più fronti, compreso quello riguardante la creazione di un drone avanzato noto come aereo da combattimento collaborativo (CCA), come confermato dal segretario americano dell'aeronautica Frank Kendall. Nello specifico, il progetto in questione sarà sviluppato esclusivamente da appaltatori statunitensi ma "ci saranno altre opportunità" per lavorare con il Tokyo, ha sottolineato lo stesso Kendall.

Usa e Giappone lavorano ad un drone innovativo

L'aeronautica americana ha recentemente ingaggiato cinque società per il progetto: Boeing, Lockheed Martin, Northrop Grumman, Anduril e General Atomics. Il drone Cca volerà a fianco di un aereo con equipaggio per effettuare operazioni di guerra elettronica, sopprimere la difesa aerea rivale o come semplice vano armi aggiuntivo. Si tratta, ha scritto il sito The Defense Post, di un’opzione priva di rischi per sbloccare l’architettura del sistema di difesa aerea integrato della Cina durante un potenziale conflitto. L’intenzione di Usa e Giappone è quella di introdurre circa un migliaio di Cca - a detta di molti analisti i droni del futuro - a partire dalla fine del decennio.

Il drone citato volerà insieme agli aerei da caccia di prossima generazione del Giappone, che Tokyo sta sviluppando con il Regno Unito e l'Italia. "Penso che ci sia molta capacità tecnica che il Giappone può portare sul tavolo e che tutti possiamo trarre vantaggio dal lavorare insieme. Spero che troveremo modi per farlo ed espanderci oltre alcune delle cose che stiamo facendo ora nell'area tecnologica", ha detto Kendall.

Le autorità americane sottolineano costantemente l’importanza di promuovere l’interoperabilità tra le nazioni alleate mentre lavorano per far avanzare le loro capacità di potenza aerea. Questo impegno è esemplificato da precedenti iniziative di collaborazione tra gli Stati Uniti e l’Australia nelle tecnologie dei droni, in particolare nello sviluppo di applicazioni per gregari senza equipaggio. Un esempio notevole di questa cooperazione si riflette nel MQ-28 Ghost Bat della Boeing, un drone “fedele gregario” progettato per essere schierato dalla Royal Australian Air Force.

Le mosse di Washington

Il Giappone è stato coinvolto in discussioni sui droni Cca come parte del Global Combat Air Program (GCAP). L’iniziativa in questione prevede una partnership con il Regno Unito e l’Italia per sviluppare congiuntamente un aereo da caccia di prossima generazione. D’altra parte, l’aeronautica americana sta perseguendo attivamente il progetto Next Generation Air Dominance, mentre la marina americana sta lavorando sull’F/A-XX entrambe parti integranti delle iniziative sui jet da combattimento di prossima generazione. In particolare, dati i seguenti sforzi, è evidente un interesse condiviso nello sviluppo di Uav in grado di operare con simili aerei avanzati. Non è un caso che i risultati attesi da questi progetti includano l’impiego dei caccia insieme a velivoli da combattimento senza pilota, caratterizzati da un elevato grado di autonomia e guidati dall’intelligenza artificiale.

Lo sforzo del Cca è diventato centrale in risposta alla crescente minaccia percepita dagli Stati Uniti dal perseguimento del dominio aereo da parte della Cina nel Pacifico occidentale. Il recente rapporto annuale del Pentagono sulla potenza militare cinese, pubblicato a ottobre, ha evidenziato la creazione da parte di Pechino di un formidabile sistema di difesa aerea integrato entro un raggio di 556 chilometri dalla sua costa.

Questo sviluppo rappresenta un rischio significativo per gli aerei con equipaggio statunitense che dovessero avvicinarsi alla periferia del Dragone durante potenziali conflitti. Ecco perché l’aeronautica Usa sta esplorando l’integrazione delle tecnologie autonome emergenti e dell’intelligenza artificiale per mantenere la superiorità aerea.

Sul fronte opposto il Giappone punta ad ottenere un vantaggio strategico partecipando al progetto Cca, per lo più nel mitigare le sfide poste dai frequenti tentativi di intercettare i velivoli stranieri che violano il suo spazio aereo.

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