Difesa

Lo Stellar Sisyphus e i missili dal Globemaster III: cosa rivelano i test Usa

Il lancio di un missile balistico da un aereo da trasporto per un test della Missile Defense Agency Usa certifica la nuova vita di questi velivoli

Aviatori dell'aeronautica statunitense assegnati alla base aerea di Ramstein, in Germania, sorvegliano un C-17 Globemaster III presso la base aerea di Nevatim, Israele, il 15 ottobre 2023. La missione ha fornito alle forze di difesa israeliane risorse agg
Aviatori dell'aeronautica statunitense assegnati alla base aerea di Ramstein, in Germania, sorvegliano un C-17 Globemaster III presso la base aerea di Nevatim, Israele, il 15 ottobre 2023. La missione ha fornito alle forze di difesa israeliane risorse agg

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Lo Stellar Sisyphus e i missili dal Globemaster III: cosa rivelano i test Usa

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La Missile Defense Agency (Mda) degli Stati Uniti ha pubblicato un video del tutto inusuale che mostra l'intero ciclo di lancio di un simulacro di missile balistico a medio raggio dalla stiva di un aereo da trasporto C-17A “Globemaster III” dell'aeronautica americana.

Il lancio faceva parte di un recente test di difesa missilistica tenutosi al largo delle coste delle Hawaii l'8 febbraio 2024, soprannominato Stellar Sisyphus e noto anche come Flight Test Other-23 (Ftx-23).

Al test hanno partecipato i cacciatorpediniere classe Arleigh Burke della U.S. Navy “McCampbell” e “Jack H. Lucas”, nonché l'Aegis Ashore Missile Defense Test Complex e l'Advanced Radar Development Evaluation Laboratory.

Quanto visto al largo delle Hawaii è servito alla Mda per certificare la capacità di intercettazione di vettori balistici “anomali”, intendendo con questo termine un lancio da posizione in movimento, fattore che può comportare uno stress del sistema di Early Warning missilistico, quindi relative difficoltà di tracciamento e intercettazione.

Il test, come sappiamo, è stato un successo, ma risulta oltremodo interessante anche soffermarsi sulla metodologia dello stesso, ovvero sull'utilizzo di un aereo da trasporto – il C-17 – come vettore di lancio del missile balistico.

Questa metodologia, di per sé, non è nuova: a novembre 2022, per la prima volta in Europa, era stata effettuata un'esercitazione di lancio di missili da crociera col sistema “Rapid Dragon” da un C-130 dell'U.S. Air Force in Norvegia. Il sistema “Rapid Dragon”, che, semplificando al massimo, può essere definito come lo sgancio di un carico pallettizzato con paracadute da un aereo, può essere infatti caricato con missili Joint Air to Surface Standoff, che hanno una portata fino a circa 1900 chilometri a seconda della variante. La modalità sfrutta la capacità di un aereo da trasporto di movimentare carichi pesanti, ed essendo concepita come un pacchetto “roll-on roll-off” è altamente flessibile e di rapido impiego. Il sistema ha anche la possibilità di essere accoppiato con altri tipi di carico bellico, comprese armi ipersoniche e sciami di droni. Il concetto è stato sviluppato dalla U.S. Air Force, che lo ha sperimentato negli ultimi due anni.

L'idea funziona, e sta dando una nuova vita, o per meglio dire ampliando le possibilità di impiego, agli aerei da trasporto tattico/strategico. Gli Stati Uniti hanno infatti aperto la strada ad altre nazioni in tal senso: la sudcoreana Kai ha presentato al salone aeronautico Adex 2023 di Seul, una variante dell'MC-X che, oltre a poter essere impiegato come aerocisterna, pattugliatore marittimo, AWACS, piattaforma di guerra elettronica, portaerei per droni, anche un lanciatore per ALBM (Air Launched Ballistic Missile).

Anche il Giappone ha intrapreso la stessa rotta: il ministero della Difesa di Tokyo la scorsa estate ha rivelato piani per il lancio di missili a lungo raggio dall'aereo da trasporto Kawasaki C-2 e nel budget per la difesa del 2023 sono stati stanziati 3,6 miliardi di yen (25 milioni di dollari) per studiarne la fattibilità.

Il vantaggio di una soluzione simile è evidente: minori costi – si usano piattaforme già presenti previa modifica ove necessaria – maggiore disponibilità di vettori, più flessibilità e ridondanza e maggiore autonomia del missile data dalla somma con quella dell'aereo da trasporto.

Se nel teatro europeo questi vantaggi appaiono minimi, tanto che ancora nessuna forza aerea del Vecchio Continente sta seriamente pensando a qualcosa di simile, in quello del Pacifico, per le grandi distanze che lo caratterizzano e la scarsità di terra ferma, essi appaiono più “accattivanti”.

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